Il contesto dei riots di Londra non può essere ignorato

ago 11, 2011 0 comments
Di Nina Power





Da quando la coalizione di governo è salita al potere poco più di un anno fa, il Paese ha visto numerose proteste studentesche, l'occupazione di decine di università, vari scioperi, l'imponente marcia di mezzo milione di lavoratori organizzata dai sindacati e ora i disordini per le strade della capitale (preceduti da scontri con la polizia di Bristol a Stokes Croft all'inizio dell'anno). Ognuno di questi eventi è stato innescato da una causa diversa, ma tutti avvengono in un contesto di tagli brutali e misure di austerità forzata. Il governo sa bene che sta facendo una scommessa, e che la sua politica rischia di innescare disordini di massa di dimensioni che non si vedevano dai primi anni Ottanta. Con le persone in piazza nelle strade di Tottenham, Edmonton, Brixton e altrove nelle scorsi notti, possiamo dire che il governo corre seriamente il rischio di perderla.

Le politiche dell'anno appena passato forse hanno evidenziato la divisione tra possidenti ed espropriati in maniera estrema, ma il contesto in cui si colloca il disagio sociale va più a fondo. La sparatoria letale per Mark Duggan lo scorso giovedì, in cui, al contrario di quanto dicevano le ipotesi iniziali, sono stati esplosi solo proiettili della polizia, è l'ennesimo evento tragico nella storia ben più lunga dei trattamenti cui i londinesi ordinari sono stati sottoposti regolarmente dalla polizia metropolitana, in particolare gli appartenenti alle comunità di colore o di altre minoranze etniche, e per la scelta di specifiche aree e individui per monitoraggio, fermi, perquisizioni e persecuzioni quotidiane.

Un giornalista ha scritto di ritenersi sorpreso di quante persone a Tottenham sapessero della situazione dell'IPCC [Independent Police Complaints Commission, la Commissione Indipendente per le Proteste contro la Polizia, NdT] e avessero a riguardo una posizione critica, ma nessuno dovrebbe rimanerne effettivamente sorpreso. Quando si guardano i dati delle morti durante la custodia della polizia (almeno 333 dal 1009, e non una singola condanna di un ufficiale di polizia per una sola di queste), allora l'IPCC e le corti sono viste da molti, e abbastanza a ragione, come protrettrici della polizia piuttosto che delle persone. 

Combinando un comprensibile sospeto e il risentimento verso la polizia, basato sull'esperienza e la memoria, con un'elevato tasso di povertà e una diffusa disoccupazione, la motivazione per cui le persone sono scese in strada risulta abbastanza chiara. (Haringey, il distretto che include Tottenham, ha il quarto tasso più alto di povertà infantile a Londra, e il tasso di disoccupazione dell'8,8%, il doppio rispetto alla media nazionale, con un posto disponibile ogni 54 persone in cerca di lavoro nel distretto). 

Chi condanna gli eventi delle ultime due notti nella parte settentrionale di Londra, farebbe bene piuttosto a fare un passo indietro e considerare il quadro generale: un paese in cui il 10% più ricco della popolazione è, al momento, in una posizione valutata 100 volte migliore della porzione più povera, in cui il consumismo incentrato sul debito personale è stato propinato per anni come soluzione per un'economia che perde colpi, e in cui, secondo l'OECD [Organization for Economic Development, l'Organizzazione per lo Sviluppo Economico, NdT], la mobilità sociale è peggiore che in qualsiasi altro stato sviluppato. 

Come Richard Wilkinson e Kate Pickett hanno evidenziato in "The Spirit Level: Why Equality is Better for Everyone" [Il Livello dello Spirito: Perchè l'Uguaglianza è Migliore per Tutti, NdT], i fenomeni solitamente descritti come "problematiche sociali" (crimine, cattive condizioni di salute, tasso di condanne al carcere, malattie mentali) sono ampiamente più comuni in società ineguali, che in quelle con una migliore redistribuzione dell'economia e un gap minore tra i più ricchi e i più poveri. Decenni di individualismo, competizione e egoismo incoraggiato dallo stato - combinati con un sistematico schiacciamento dei sindacati e una crescente criminalizzazione del dissenso - hanno reso la Britannia uno degli stati più ineguali del mondo sviluppato. 

Immagini di edifici in fiamme, automobili cui è stato appiccato il fuoco e negozi sventrati potranno essere del materiale spettacolare per gli instancabili media, sempre affamati di nuove storie e nuovi gruppi da demonizzare, ma non comprenderemo nulla di questi eventi se ignoriamo la storia e il contesto in cui si stanno sviluppando.


Traduzione di Stefano Buonocore.




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