La crisi e l’uso della paura come meccanismi di dominio.

ago 31, 2011 0 comments

Mi spaventano ma io non ho paura. Leon Tolstoi
I disturbi in Inghilterra, come  le recenti retate militari in Spagna contro il movimento degli indignati, tutto questo adeguatamente pubblicizzato dai mass media sistemici, devono essere interpretati come elementi di uno stesso insieme, dato che entrambi formano parte della messa in scena di uno stesso dramma. Questo dramma non è altro che la rappresentazione mediatica e spettacolare del collasso controllato del Vecchio Ordine (Regime); un dramma dove la crisi finanziaria internazionale e le sue conseguenze (tra queste gli artificiali disturbi inglesi) sono due dei suoi attori principali.
Dal mio punto di vista, il sistema di dominio patriarcale (questo è il vero nome del sistema che ci ha toccato vivere) ha bisogno di rinnovarsi, con lo scopo di rendere più effettivo il suo potere. Questo perché le vecchie strutture economiche e politiche di dominio non valgono più (probabilmente a causa del processo di globalizzazione sperimentato dal potere negli ultimi decenni) ed ha bisogno di creare altre nuove forme. Questo è il motivo per cui lo stesso sistema di dominio patriarcale ha iniziato una sorta di processo di autodistruzione di tutto quello che non gli è più utile. Per raggiungere tale obiettivo sta usando, come strumento principale, uno dei più sofisticati di cui, attualmente, dispone: i mass media.
Attraverso la rappresentazione di differenti drammi di grandezza planetaria, adeguatamente diffusi e amplificati in modo massiccio dai mass media di massa, e “patrocinati” da praticamente la totalità dei governi del mondo, si sta cercando di condizionare il maggior numero di abitanti del pianeta perché accettino come naturale e necessario, quello che potremmo chiamare, un Cambiamento di Regime.
La crisi economica (disoccupazione, povertà), la crisi climatica (cambio climatico, disastri climatici), la crisi interciviltà (guerre, terrorismo), la crisi energetica (petrolio, nucleare), la crisi sociale (delinquenza, rivolte), la crisi politica (corruzione, incapacità), sono opportunamente manipolate dai differenti governi, intellettuali e mass media ( e non bisogna dimenticare l’importante ruolo giocato dalla falsa opposizione , come il movimento degli indignati, che ha contribuito a dare una maggiore sensazione di realismo al dramma), con lo scopo di portare l’umanità ad una situazione limite, dove questa (o almeno l’immensa maggioranza, e questo è ciò che conta) sia disposta ad accettare qualunque cosa basta che si ponga fine all’insopportabile sensazione di stress e di tensione alla quale si vede sottomessa da vari anni. Questo “qualunque cosa” è molto probabile che finisca per essere la conosciuta “Governance Mondiale” (link)
Sia come sia e per quanti cambi di immagine si dia, il sistema continuerà ad essere lo stesso, cioè, il sistema patriarcale di dominio- sottomissione (la Rivoluzione del sistema della quale abbiamo già parlato resterà solo nella forma) e ,quindi, le nostre possibilità di raggiungere la libertà continueranno ad essere le stesse. In questo senso la libertà deve essere intesa come una decisione e non come un risultato, e principalmente deve essere lontana dal perverso gioco del potere, non solo perché, come diceva Nietzsche, il “potere rende stupidi”, ma, anche perché la libertà è incompatibile con il gioco di dominio –sottomissione, implicito del potere.
Per tutto questo vi invito a cercare la libertà, intesa come una proposta collettiva, ma, prima di tutto come una decisione individuale.
E’ molto probabile che i potenti e i conquistatori non spariscano mai, allo stesso modo degli sporchi meccanismi di dominio (basati sempre nell’uso della paura) ma questo non ci impedisce di essere liberi, dato che la libertà è una decisione individuale che ha molteplici forme e che in ultima considerazione dipende solo da se stessi e da nessun altro. Come ho scritto prima la cosa importante è la decisione, non il risultato, e voler essere liberi è non voler essere più sottomesso.

Traduzione: FreeYourMind!

Ndt:
La Paura
Una mattina ci hanno regalato un maialino d’India. Ce l’hanno portato in una gabbia. A mezzogiorno gli ho aperto la porta della gabbia.
Sono tornato all’imbrunire e l’ho trovato tale e quale l’avevo lasciato: dentro la gabbia, afferrato alle sbarre, atterrito dalla libertà.
Eduardo Galeano

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