Voliamo verso la bancarotta

lug 7, 2012 1 comments
20120707 131756 Voliamo verso la bancarotta
Di Fedetrade
Ci stiamo preparando per una delle piú sanguinose guerre della storia e non lo sappiamo. Leggendo le notizie relative alla spesa italiana per armamenti, verrebbe proprio da pensare così.
Ieri è stata approvata la spending review con tutta la serie di licenziamenti, tagli e riorganizzazioni annesse e connesse ma vi è stata una conferma: il progetto F-35 Joint Strike Fighter procede.
Costruito dalla Lockheed è l’aereo piú costoso al mondo: il prezzo speciale riservato all’Italia è 200 Mil di Euro ad esemplare chiavi in mano. L’Italia ne vuole 90, inizialmente erano 131, quindi andrà a spendere 18 Mld di Euro, di cui 12 sicuri, cioè piú della metà della finanziaria Monti o dei tagli proposti nella proposta di revisione di spesa.
I 90 simpatici velivoli andranno a poggiare le loro alucce sulla neo portaerei Cavour, costo 1,4 Mld di Euro e 200 Mila Euro/giorno di spese di navigazionie Si andranno a sommare ai: 121 Eurofighter,100 elicotteri Nh90 e al progetto Fremm. Escludendo quest’ultimo, costo 6 Miliardi di Euro, la spesa ipotizzata due anni fa era di 29 miliardi di Euro.
È in corso un programma di sostituzione di armamenti aerei che ci porterà ad essere tra i primi 10 paesi al mondo, con circa 200 esemplari, considerando che i 3/4 saranno nuovi di pacca e l’altro quarto composto da Tornado di tutto rispetto. Arriveremo al pari dell’Inghilterra che certamente ha piú rischi di noi, vedi Falkland/Malvinas, e ha partecipato molto piú fattivamente agli ultimi conflitti come Iraq e Afghanistan su tutti.
Ma che ce ne faremo di tutti questi armamenti, considerando che i paesi vicini a noi, Russia a parte, sono tutti alleati UE? Quante missioni internazionali dovremo sostenere, considerando che ci costano 1,4 Mld di Euro?
Tenete presente poi che poi che l’ F-35, pur essendo il caccia piú costoso al mondo, presenta notevoli falle. È vulnerabile ad attacchi elettronici, è hackerabile e soprattutto non è adatto a campagne stile Iraq o Afghanistan, praticamente le uniche per cui l’Italia potrebbe utilizzarlo.
È decisamente meno performante del cinese low cost J-20 Stealth o del tutto europeo Eurofighter, per il cui assemblaggio lavorano oggi 1000 dipendenti nello stabilimento di Cameri. Per l’F-35 ne serviranno solo 600.
Il senatore Carl Levin ha chiesto che la Commssione Forze armate ed il Pentagono facciano pressione sulla Lockheed, costruttore dell’ F-35, affinchè corregga questo scempio e diminuisca i listini.
Mi domando, allora, perchè l’Italia stia portando avanti questo programma di rinnovo e mi balena alla mente il caso Greco. Atene ha dovuto comprare dalla Germania 170 carri Leopard e 223 cannoni obsoleti dismessi dalla Bundeswher, costo 1,7 Mld. Ha fatto molto clamore la vendita di 4 sottomarini al prezzo di due per 1,3 miliardi di Euro. La Francia ha imposto ad Atene 6 fregate e 15 elicotteri, costo 4 Mld.
Il binomio “io ti finanzio e tu mi paghi sottobanco in armamenti” vale oggi piú che mai.

Da Rischio Calcolato

Commenti

  1. Questo coraggioso e illuminante articolo costituisce la conferma del predominio esercitato in Italia dal sistema militare industriale.

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