Amira Abase è la ragazza musulmana di 15 anni fuggita da Londra per andare in Siria e unirsi alle forze jihadiste dell’Isis. Poche ore fa la giovane inglese ha pubblicato un tweet in cui dice che il suo sogno è “decapitare un infedele”. La ragazza è fuggita insieme a due coetanee per offrirsi in sposa agli uomini dell’Isis dopo aver detto ai genitori che si sarebbe recata ad un matrimonio. L’aspetto davvero particolare della vicenda è rappresentato dalla doppia vita della ragazza così come si evince anche dai social. Andando a leggere i suoi profili pubblici sui Facebook e Twitter si può notare come la giovane londinese sia passata nel giro di pochi mesi da messaggi in cui gioiva per la vittoria della sua squadra di calcio del cuore, il Chelsea contro lo Swansea, a messaggi come l’ultimo apparso in cui dice testualmente: “Quanto vorrei decapitare adesso qualche kafir (infedele)”. Fino a pochi mesi fa parlava di calcio e di moda con le amiche, ora parla di decapitazioni di persone innocenti.
L’inchiesta condotta dal Sunday Times rivela una ragazzina come tante altre alla quale improvvisamente scatta qualcosa. La voglia mai manifestata prima d’imparare l’arabo, le citazioni di predicatori radicali londinesi ammiratori di Osama bin Laden come lo sceicco Abdullah Azzam o come Mizanur Rahman, l’ossessione della morte. In uno dei suoi tweet pubblicato poco prima di intraprendere il viaggio verso la Siria infatti si legge: “Noi sappiamo che morire è una certezza, ma siamo anche preparati?”.
Nessuno per il momento sa cosa abbia convinto questa ragazza a sposare la causa jihadista, abbandonare la propria famiglia e la propria vita da studentessa londinese per intraprendere quella di sposa ragazzina di un miliziano, jihadista che vuole uccidere gli infedeli decapitandoli.
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