Attivista italiano filo-curdo ferito al confine tra Siria e Iraq

lug 5, 2015 0 comments


Un giovane attivista italiano “filo-curdo”, Alessandro De Ponti, 23 anni, è stato ferito al confine tra Siria ed Kurdistan iracheno. La Farnesina attraverso l’ambasciata e il consolato in Iraq si è subito attivata ed è in contatto con la famiglia e le autorità locali per verificare i contorni della vicenda e le condizioni del ragazzo.  

A quanto si apprende da ambienti vicini alla famiglia il giovane è ricoverato in ospedale a Erbil, città curda dell’Iraq e della regione del Kurdistan iracheno. Sarebbe stato fermato insieme a tre ragazzi stranieri mentre tentava di entrare illegalmente in Iraq. Le condizioni del giovane bergamasco - si è appreso ancora - non sarebbero gravi: è in ospedale, ma una volta uscito rischia di finire in carcere.  

De Ponti di Treviglio (Bergamo), fa parte di un collettivo locale chiamato “Tanaliberatutti”: era partito lo scorso aprile alla volta della Tunisia, ma neppure i familiari, in stretto contatto in queste ore con la Farnesina, hanno saputo spiegare se il giovane fosse solo, oppure se si trovasse con altri giovani, o se avesse viaggiato con qualche Organizzazione non governativa. 

De Ponti abita a Treviglio in via Bramante con la madre, Cristiana Rivoltella, che di professione è coordinatrice infermieristica del reparto di Gastroenterologia e Pneumologia all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove coordina l’attività degli infermieri dedicati ai trapianti d’organi. Con loro vive anche la sorella minore.  

ANSA
Alessandro De Ponti, l’attivista ferito al confine tra Siria e Kurdistan iracheno, in una foto tratta da Facebook.  

Proprio De Ponti, assieme a un altro trevigliese, Simone Vitali, avrebbe aggredito il video-reporter trevigliese Emy Zanenga, picchiato fuori casa la sera del 25 aprile dopo aver ripreso, la mattina, e pubblicato sul suo sito, un gruppetto di contestatori del collettivo “Tanaliberatutti” e dell’Unione inquilini che, con striscioni e megafono, avevano interrotto la cerimonia ufficiale della Liberazione in piazza Insurrezione, gridando «fascista!» al sindaco Giuseppe Pezzoni, “reo” di non aver impedito un gazebo a Forza Nuova. Per quell’aggressione i due erano stati denunciati dalla polizia. 

Alessandro è descritto come un ragazzo che crede negli ideali e lotta per poterli concretizzare. Viene descritto dagli amici come un «giovane riservato, di poche parole». «Ci dispiace - dicono i conoscenti - che qualcuno pensi che sia uno sprovveduto: era ben consapevole di come muoversi, avendo molto a cuore la sua missione di cooperante». Sul suo profilo Facebook si definisce antifascista e sul suo diario appare la citazione di una poesia del poeta e patriota ungherese Sandor Petofi, dal titolo «Mi tormenta un pensiero». 

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