La libera repubblica di Cospaia, la più piccola

lug 3, 2015 0 comments
cospaia600

Di Alfonso Desiderio

Mi è comparsa come per magia su una mappa di pietra (altro che la poco durevole carta, per non parlare di quelle digitali) custodita nel Palazzo Taglieschi Anghiari in Toscana. Così ho scoperto la Repubblica di Cospaia.
E’ stata la più piccola repubblica italiana e probabilmente del mondo: una striscia di terra larga 500 metri e lunga circa due chilometri. Indipendente dal 1441 al 1826. Nasce per un’incidente della storia: quando papa Eugenio IV nel febbraio 1441 cede San Sepolcro alla Repubblica Fiorentina (poi Granducato di Toscana)  le due parti sbagliano a tracciare il confine che doveva essere posto sul “rio”, un affluente del Tevere. Ma in quella zona per alcuni chilometri il rio si biforca. Le autorità pontificie da un lato e quelle fiorentine dall’altro riconoscono il braccio dell’affluente più vicino e rimane fuori da entrambi i confini la striscia di terra tra i due corsi d’acqua.
Foto tratta da www.repubblicadicospaia.it
Foto tratta da www.repubblicadicospaia.it
Gli abitanti  non se lo fanno ripetere due volte e fondano la Repubblica di Cospaia. In quel momento né le autorità pontificie né quelle fiorentine vogliono toccare i difficili equilibri raggiunti e poi una zona cuscinetto fa sempre comodo.
La repubblica,  che assumerà il motto di “Perpetua et firma libertas”, aveva un governo molto particolare, anzi non ce l’aveva proprio (vedi voce wikipedia). Decideva tutto il Consiglio. Ciò era possibile perché gli abitanti erano poche centinaia. E’ passata quindi alla storia come una “repubblica anarchica”.
L’assenza di tributi e dei divieti presenti altrove consentì ai cospaiesi di iniziare una proficua coltivazione di tabacco e di godere di tutti i vantaggi di una zona franca. Con il passare degli anni però divenne la base di un gran numero di contrabbandieri e cominciò a dare fastidio.
L’esperienza della repubblica di Cospaia si concluse nel 1826 (aveva già perso l’indipendenza durante il periodo napoleonico) quando venne riassorbita nello Stato pontificio (che però consentì di continuare a coltivare il tabacco).

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