David John Oates e la sua teoria del discorso rovesciato

ago 28, 2015 0 comments
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Nel 1984, l’ipnoterapeuta australiano David John Oates scoprì il discorso rovesciato. Sostenne che esistono frasi intellegibili e di senso compiuto quando un certo discorso registrato viene fatto ascoltare alla rovescia.
Tutto nacque dalla sua intenzione di smentire l’idea di coloro i quali affermavano che il rock and roll era la musica del diavolo e che conteneva messaggi satanici se le parole di determinati brani venivano ascoltate alla rovescia.
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Ascoltando alla rovescia uno dei brani incriminati, Oates poté sentire indistintamente una frase. Decise quindi di ampliare la ricerca e si convinse di essersi imbattuto in una nuova forma di comunicazione. Ritenne anche che i discorsi rovesciati rivelavano motivazioni e verità inconsce inserite nel discorso normale e cosciente.



Nel 1996 pubblicò negli USA il suo secondo libro, “Reverse Speech”. Spiegò in questo modo la sua teoria:
“Il discorso rovesciato è una nuova forma di comunicazione con cui si possono scoprire verità e significati profondi dietro le parole che diciamo. E’ diverso dal discorso alla rovescia mascherato (in cui s’inseriscono deliberatamente messaggi comprensibili solo nel discorso ascoltato alla rovescia) e comprende tutti i vari tipi di messaggi rovesciati che involontariamente finiscono nelle nostre frasi (in discorsi o canzoni). Quando ci esprimiamo in modo cosciente, il cervello genera messaggi che scaturiscono dall’inconscio. I messaggi vengono creati contestualmente al discorso diretto e si inseriscono costantemente in tutti i nostri discorsi”.
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Oates ha scoperto che questi messaggi inconsci inseriti nei discorsi rovesciati si riscontrano con estrema frequenza (ogni circa 10-15 secondi, in base al tipo di discorso). La versione rovesciata fa da complemento inconscio al discorso cosciente in versione normale. L’uno non può essere compreso senza l’altro: quello rovesciato è coerente con quello normale e sarà di supporto a ciò che viene detto nella versione normale rafforzando il suo significato e dando ulteriori informazioni dall’inconscio.
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La teoria di Oates può essere usata in ogni situazione in cui si hanno discorsi registrati e c’è bisogno di avere altre informazioni. Potrebbe essere prezioso per la polizia nelle sue indagini sui fatti criminosi, ad esempio, perché può servire come mezzo per scoprire la verità: il discorso rovesciato porta alla scoperta di eventuali bugie, fornisce anche nuovi elementi e può dimostrarsi più efficace di qualsiasi test o macchina della verità.
Nel Texas, Oates ha lavorato su molti casi a fianco della polizia ottenendo risultati spettacolari. Una volta, ad esempio, applicando la sua teoria si riuscì a trovare il corpo di un bambino scomparso e fu un discorso rovesciato a rivelarlo.
Nel 1991 Oates tenne un discorso dimostrativo a Washington con rappresentanti dell’FBI, dei Servizi segreti civili e della Marina. Mostrarono grande interesse ma poi non ci fu alcun seguito. Oates seppe però che il Centro di ricerche AMES della NASA a San Francisco ha investito 15 milioni di dollari nel 1977-79 per ricerche  sulle tecniche del discorso rovesciato e che l’FBI le usa. Purtroppo, non ha potuto dimostrarlo.
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Secondo la sua ipotesi, è l’emisfero destro del cervello che crea i suoni del discorso rovesciato: è la parte destra la responsabile delle emozioni ed è l’emisfero destro a controllare il tono emozionale del discorso determinando l’articolazione dei messaggi nella versione rovesciata.
La sua tecnica funziona in altre lingue. Ha scoperto messaggi in discorsi rovesciati in tre lingue, oltre all’inglese: francese, tedesco e spagnolo. E’ interessante il fatto che i messaggi nei discorsi rovesciati tendono a essere formulati nella lingua in cui il soggetto sta pensando in quel momento: se un tale è di madrelingua tedesca ma sta parlando in inglese tende a ‘codificare’ in tedesco i suoi messaggi nella versione rovesciata.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO:http://fattistrani.myblog.it/?p=529

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