Il concetto di Etere e l'ipotetica Energia Universale che pervade l'Universo

ago 10, 2015 0 comments

Sin dall’antichità in molti hanno creduto nell’esistenza di una quintessenza che permea tutto l’universo a cui spesso è stato dato il nome di Etere. Il concetto di Etere e la sua stessa esistenza sono molto controversi tanto che nel secolo scorso la scienza ufficiale in uno storico esperimento, non avendo potuto rilevarlo, sancì la sua inesistenza. 






Molto spesso l’Etere viene assimilato, nella tradizione esoterica orientale e occidentale ai concetti di Prana, Kundalini, Ki, Energia Vitale, Orgone, Forza Odica, Magnetismo Animale, Mana, ecc.. Visto la moltitudine di significati ad esso attribuiti, non sempre coerenti tra loro, cercherò in questo capitolo di riportare sinteticamente le scoperte degli autori più significativi e di trarne alla fine le dovute conclusioni.
Franz Anton Mesmer (1734 – 1815)
Mesmer, medico e filosofo, credeva fermamente nell’astrologia. Studiò le interazioni dei corpi celesti sul corpo umano e a tal proposito scrisse:
“E’ ovvio che non avviene praticamente alcun cambiamento nei corpi celesti che non influenzi le consistenze fluide e solide della nostra terra. Può quindi qualcuno negare che anche gli organismi animali siano sottoposti alle stesse influenze? Una creatura vivente è anch’essa parte della Terra e tale creatura consiste di componenti liquide e solide, le cui proporzioni ed equilibrio sono sottilmente alterati, in tal modo producendo degli effetti acutamente sentiti dalla creatura stessa.”
Possiamo riassumere i risultati delle sue ricerche nei seguenti punti :
  • Esiste un’influenza reciproca tra i corpi celesti, la terra e tutti i corpi animati
  • Il mezzo di questa influenza è un fluido diffuso universalmente (chiamato da Mesmer magnetismo animale), così continuo da non ammettere alcun vuoto, incomparabilmente sottile, e naturalmente suscettibile di ricevere, diffondere e comunicare tutte le perturbazioni motorie.
Mesmer notò che avvicinando una potente calamita o le dita di una mano alla fiamma di una candela, la stessa si inclina verso la calamita o le dita.
Secondo Mesmer, la malattia ha origine dalla carenza di tale fluido all’interno del corpo umano che può essere incanalato e convogliato verso altre persone utilizzando magneti naturali da applicare sulle parti del corpo da curare o mediante l’imposizione delle mani irradianti energie benefiche.

Karl von Reichenbach (1788 -1869)
Il barone von Reichenbach scoprì che se alcuni sensitivi venivano posti all’interno di una camera buia insieme ad un potente magnete a ferro di cavallo, potevano osservare una luce emanante dai poli del magnete. Tale luce permetteva di vedere le persone all’interno della stanza buia, creava ombre e al soffio tremava come la fiamma di una candela.
Effettuando l’esperimento con un cristallo di quarzo, al posto del magnete, si poteva osservare che “tutto il corpo del cristallo riluceva di una luce delicata, e dalla punta superiore emanava una luce azzurra, in costante movimento, a volte scintillante”.
Reichenbach osservò che anche il suo corpo nell’oscurità emetteva la stessa luce che chiamò Od. Tale luce mostrava uno spettro di colori che variava dal rosso al violetto, andando dalla zona degli organi genitali verso la sommità del capo. Inoltre, “correnti di luce simili a fiamme di intensità relativamente maggiore scorrono dalla punta di tutte le dita, nella direzione in cui esse sono stese”.
Le proprietà odiche dei materiali e del corpo umano risultavano amplificate se esposti direttamente alla luce solare.

“L’Od è l’espressione di una forza dinamica che compenetra in modo sottile e scorre con irresistibile potenza attraverso tutto ciò che fa parte della natura […] Questa forza non solo si manifesta al contatto ma anche a distanza, come dal sole, dalla luna e dalle stelle; così pure da tutta la materia.
Nikola Tesla (1856  – 1943)
 
Tesla, uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, ebbe a dire : “L’etere è portatore di luce e riempie ogni spazio, l’etere agisce come forza creativa che dà la vita. Viaggia in “turbini infinitesimi” (“micro eliche”) prossime alla velocità della luce, divenendo materia misurabile. La sua forza diminuisce e arriva a terminare del tutto, regredendo in materia, secondo una specie di processo di decadimento atomico […] Ogni atomo ponderabile è differenziato da un fluido tenue, che riempie tutto lo spazio meramente con un moto rotatorio, proprio come fa in vortice di acqua in un lago calmo. Una volta che questo fluido – ovvero l’etere – viene messo in movimento, esso diventa grossolana materia. Non appena il suo movimento viene arrestato la sostanza primaria ritorna al suo stato normale […] Può allora accadere che, se riesce in qualche modo a imbrigliare questo fluido, l’uomo possa innescare o fermare questi vortici di etere in movimento in modo da creare alternativamente la formazione e sparizione della materia. Dunque al suo comando, quasi senza sforzo da parte sua, vecchi mondi svanirebbero e nuovi mondi entrerebbero nell’esistenza. L’uomo potrebbe così alterare le dimensioni di questo pianeta, controllare le sue stagioni, aggiustare la sua distanza dal sole, guidarlo nel suo viaggio eterno lungo l’orbita di sua scelta, attraverso le profondità dell’universo. Egli potrebbe far collidere i pianeti e creare i suoi soli e le sue stelle, il suo calore e la sua luce, egli potrebbe dare origine alla vita in tutte le sue infinite forme. Dare origine alla nascita e alla morte della materia sarebbe il più grande degli atti umani, cosa che darebbe all’uomo una conoscenza profonda della creazione fisica; tutto questo gli permetterebbe di compiere il suo destino ultimo”.
Secondo Tesla il campo gravitazionale terrestre è dovuto allo spostamento del pianeta attraverso l’Etere.
“Quando la materia solida viaggia attraverso lo spazio, subisce il vento dell’etere e le differenze in potenziali elettrici provocano dei cambiamenti nel dislocamento elettromagnetico all’interno della massa e del vento dell’etere. Il campo elettrico della terra crea il dislocamento magnetico all’interno dell’etere e lo accumula all’interno del campo elettrico della terra. La differenza tra il dislocamento magnetico all’interno di una massa ed il dislocamento magnetico fuori della massa dell’etere è la gravità”.
Tesla ha ottenuto circa 300 brevetti in tutto il mondo per le sue invenzioni, è stato l’inventore della corrente alternata, che ha contribuito alla nascita della Seconda Rivoluzione Industriale, e la Suprema Corte degli Stati Uniti gli ha attribuito la precedenza della scoperta della radio rispetto a Guglielmo Marconi. Alla sua morte il governo americano classificò i suoi scritti come Top Secret, privando l’umanità di un patrimonio scientifico di incalcolabile valore.

Wilhelm Reich (1897 – 1957)
Reich, medico e Psicoanalista di fama mondiale, brillante allievo e collaboratore di Freud, abbandonò la psicologia per dedicare il resto della propria vita a studi sulla bioenergetica nel tentativo di dare una risposta a quella che per lui era la domanda fondamentale “Cos’è la vita?”.
Egli osservò al microscopio che la materia inorganica e quella organica, dopo essere stata sottoposta ad un processo di sterilizzazione ad alta temperatura, si disgrega formando vescicole di materia (bioni) dotati di un movimento circolare a spirale e pulsante che emanano un colore verde-azzurro. Tali vescicole, unendosi tra loro, possono svilupparsi in organismi viventi. Reich riteneva che i bioni fossero carichi di una sorta di energia vitale, priva di massa, che chiamò orgone o energia orgonica. Queste vescicole di energia orgonica condensata, aggregata insieme a molecole organiche ed inorganiche, sono l’anello di congiunzione tra l’etere e la vita biologica di cui ne costituiscono l’elemento base “… sono strutture di transizione dal non vivente al vivente. Il bione è l’unità funzionale elementare di tutta la materia vivente”.
L’orgone giunge continuamente nell’organismo dall’aria e dal sole attraverso la respirazione, la pelle e i polmoni.
Sulla base delle sue osservazioni Reich dedusse le seguenti proprietà dell’orgone:
  • permea tutto lo spazio
  • è caratterizzato da un movimento a spirale di tipo pulsante che avviene spontaneamente (non è imposto da cause esterne)
  • emette o genera luce di colore verde-azzurro e tale radiazione è fredda ovvero non genera calore.
  • è attratto e trattenuto dall’aria, dall’acqua e dalla materia organica
  • I metalli prima lo attraggono e poi lo respingono
  • ha la tendenza ad aggregarsi fluendo dai sistemi meno complessi a quelli più complessi (ad esempio, l’uomo trae energia vitale dal cibo e una pianta dall’atmosfera che la circonda).
Reich condusse indagini in diverse discipline scientifiche tra cui la medicina, la fisica, la cosmologia e la meteorologia.
Uno degli aspetti più importanti della sua teoria è che le forme della materia vivente sarebbero il risultato di semplici sovrapposizioni o superimposizioni di flussi di orgone nello spazio. La tendenza dell’orgone ad accumularsi, a differenza di altre forme di energia, consentirebbe l’organizzazione della materia caotica in strutture complesse.
I bioni prodotti dalla disintegrazione dei tessuti, a seconda del livello energetico di partenza, possono evolversi verso forme organizzate e originare organismi viventi oppure degradare in organismi piccolissimi, da lui denominati “bacilli T”, che sarebbero la causa della biopatia del cancro. I bacilli T, oltre ad essere responsabili della disgregazione degli organismi più grandi, si opporrebbero alla naturale ricomposizione della materia disgregata innescando un processo distruttivo e putrescente.
Secondo Reich, certe forme di malattia sono la conseguenza di una patologia energetica dovuta all’impoverimento o al ristagno dell’energia orgonica all’interno del corpo.
Realizzò accumulatori di orgone costituiti da strati alternati di materiale organico (lana) e metallo che usò nei suoi esperimenti. “Le irradiazioni di orgone possono essere applicate con gran vantaggio e senza nessun pericolo, neanche di eccessiva irradiazione” (anche se a scopo terapeuticoraccomandava di non utilizzare accumulatori con più di tre strati), nelle seguenti condizioni: grave stanchezza, anemia, cancro, esclusi i tumori del cervello e del fegato, raffreddori acuti e cronici, artrite, ulcere croniche, ogni genere di lesione, abrasione, ferite, bruciature, sinusite e alcuni tipi di emicrania”.
Una persona posta dentro una camera orgonica, dopo un po’, può osservare una luminosità bluastra, inoltre, muovendosi dentro la camera, si possono osservare chiaramente delle formazioni nebbiose e, permanendovi più a lungo, cominciano a comparire dei punti luminosi blu-violetti fortemente radianti. Quando la presenza dell’operatore avrà eccitato sufficientemente l’energia presente nella camera, le formazioni nebbiose si concentreranno dando luogo a lampi giallo-biancastri.
Molto interessante la similitudine con un fenomeno riscontrato all’interno della grande piramide di Giza. Gli egittologi hanno osservato che quando una mano è posta all’interno del  sarcofago vuoto, ubicato al centro della camera del Re, la stessa appare circondata da una brillante luce violetta ed emana bagliori non appena viene scossa. La teoria di Reich avvalora l’ipotesi che vede le piramidi come accumulatori di energia vitale.
Nel 1955 la Food and Drug Administration (FDA), con un’ordinanza, intimò a Reich di sospendere le sue ricerche, in quanto prive di valore scientifico, ma egli continuo le sue attività e venne condannato a 2 anni di reclusione per oltraggio alla corte e alla distruzione di tutti i suoi libri e apparecchiature. Nel 1957 morì in carcere.
Anche se i risultati degli esperimenti di Reich erano sbalorditivi, vedasi i casi di cura del cancro, i suoi dispositivi avevano un aspetto negativo in quanto accumulavano indiscriminatamente ogni tipo di energia presente nell’ambiente, sia quella vitale denominata OR sia quella stagnante e cogesta denominata DOR.
Se Reich ha il merito di aver scoperto come accumulare l’orgone, a Karl Hans Welz dobbiamo la scoperta di come generarlo. Negli anni 80 Welz scoprì che inglobando particelle di metallo in una massa di resina si ottenevano degli effetti di gran lunga superiori a quelli che Reich aveva ottenuto con i comuni accumulatori. Inoltre, tale dispositivo, che chiamò orgonite (1993), aveva anche la proprietà di trasformare le energie negative DOR in energie OR positive e benefiche per la vita. Il potere vitalizzante dell’orgonite poteva essere ulteriormente amplificato con l’aggiunta di cristalli di quarzo. Oltre all’orgonite anche i pianeti rotanti, come la Terra,  producono energia orgonica.

Viktor Schauberger (1885-1958)
Schauberger, guardia forestale, passò gran parte della sua vita ad osservare la natura, in particolare i torrenti di montagna, traendone importanti insegnamenti e gettando le basi per quella che potremmo definire la scienza dei vortici.
Secondo Viktor Schauberger l’etere è l’energia primigenia, la quintessenza, da cui tutto ha origine, penetra in ogni dove e compone gli atomi di cui la materia è costituita. Ogni cosa, a qualsiasi livello, dalle particelle più piccole fino alle galassie, sono formate da innumerevoli vortici. Le cariche elettriche elementari costituiscono vortici primordiali d’etere e hanno simmetria assiale. Gli elettroni (o i protoni) si respingono tra di loro solo quando sono contrapposti i loro assi di flusso entrante d’etere (o di efflusso), ma sono pronti ad attrarsi se i loro assi sono affiancati come quando generano le correnti, sotto l’azione di un campo elettrico. La forza di attrazione non risiede nei corpi, non è propria della materia e la gravità non risiede nella massa della Terra. La forza è esterna, risiede ovunque nello spazio e solo gli aggregati di materia ne determinano l’azione.
Le proprietà notevoli dell’etere sono la geometria del suo moto naturale e il livello di “affinità” nei confronti della materia.
L’etere si muove attraverso le dimensioni seguendo una geometria ben precisa, la geometria a spirale o vortice, e tale geometria la ritroviamo ovunque in natura, nelle forme vitali, nei fenomeni naturali di grande potenza quali i vortici e gli uragani, nel moto dei corpi celesti e nelle galassie, come se questi sistemi conservassero l’impronta di questa forma primigenea.
Dissertazione sulla Spirale
La forma geometrica alla base di ogni cosa che esiste nell’universo è la spirale “phi” o sezione aurea di Fibonacci.
Prendiamo la seguente sequenza di numeri, nota come sequenza di Fibonacci, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, …, in cui ogni numero è la somma dei due precedenti, possiamo vedere che il rapporto tra due numeri adiacenti tende al numero Φ = 1.6180….
Se adesso costruiamo dei quadrati aventi per lati i numeri della sequenza di Fibonacci e man mano che ne accostiamo uno al precedente effettuiamo una rotazione di 90°, possiamo vedere che unendo i quarti di circonferenza otteniamo la forma geometrica della spirale, che ovviamente può essere sia oraria che antioraria.
Nella figura che segue possiamo vedere una spirale.

La costante Φ presenta delle proprietà notevoli ed è espressione dell’unità
 
Johannes Kepler ci ha lasciato queste bellissime parole sulla sezione aurea:“La  geometria ha due grandi tesori: uno è il teorema di Pitagora; l’altro è la sezione aurea di un segmento. Il primo lo possiamo paragonare ad un oggetto d’oro; il secondo lo possiamo definire un prezioso gioiello”.
Se è vero quanto asserisce Ermete Trismegisto  “Ciò che è in alto è come ciò che è in basso”, allora tutto ci fa supporre che l’elemento costitutivo della realtà fisica materiale ed energetica deve essere collegato in qualche modo con la forma della spirale e che alla base dell’universo vi sia il movimento a spirale.
In natura la costante Φ si trova in tutta la struttura ossea: la distanza tra le dita, la lunghezza delle falangi, la lunghezza degli arti, ecc.; ma la si trova anche nel regno vegetale ed animale. Praticamente Φ è una costante di tutte le strutture dotate di vita ed è presente anche nella forma di  agglomerati di materia che esprimono visibilmente una grande potenza come i vortici, gli uragani e, a livello cosmico, le galassie a spirale.
Vediamo adesso alcuni esempi tipici della spirale phi in natura:
Vortice di acqua
Nautilus
Uragano
Galassia a spirale
Fine della dissertazione.
L’altra proprietà dell’Etere è in stretta relazione al modo in cui interagisce con la materia. Anche se l’Etere è l’aria che gli atomi respirano, ogni materiale lo assorbe o lo riflette in maniera differente. I materiali organici lo assorbono, il cemento e la plastica lo rallentano, i metalli prima lo assorbono e poi lo riflettono, i cristalli lo accelerano e vibrano alla sua stessa frequenza, infine, l’aria e l’acqua lo assorbono e ne memorizzano le frequenze. Le piante, gli animali e l’uomo essendo composti prevalentemente di acqua e sostanze organiche assorbono l’Etere.
Considerando che l’etere è presente ovunque e in quantità infinita, viene da chiedersi: Cosa occorre fare per catturare quanto più etere possibile e concentrarlo in modo da sfruttarne l’energia? Occorre seguire il suo stesso movimento, infatti, solo imprimendo alla materia un movimento spiraliforme, possiamo caricarla con un surplus di energia. Mi viene naturale pensare alla danza turbinante dei Dervisci Rotanti quale metodo per raggiungere l’estasi mistica.
Schauberger, utilizzando un ugello a vortice, ovvero imprimendo all’acqua un movimento vorticoso, scoprì che le qualità dell’acqua miglioravano rendendola simile a quella di sorgente che, scorrendo nei torrenti di montagna tra mille vortici, si carica di energia dall’etere.
Ma da dove arriva l’Etere? Se consideriamo tutte le dimensioni materiali formate da Etere aventi ciascuna una determinate frequenza di vibrazione, è naturale pensare che l’etere arrivi nella nostra dimensione dalle dimensioni superiori a più alta energia di vibrazione.
Viktor Schauberger, come tanti altri grandi scienziati in anticipo sui tempi, ci ha lasciato in eredità delle idee che ancora oggi non comprendiamo. Egli riteneva ad esempio che il cuore non è una pompa ma “è pompato”, gli uccelli “non volano” ma “sono volati”, i pesci non nuotano, ma “sono nuotati”, il sole è probabilmente un corpo freddo e oscuro, ecc.

La fisica del XX secolo
Prima dell’avvento della fisica quantistica, si riteneva che gli atomi fossero costituiti da un nucleo centrale attorno al quale, ad una distanza “enorme”, ruotavano gli elettroni. Lo spazio tra il nucleo e gli elettroni era considerato vuoto e quindi la materia era sostanzialmente vuota, ma nella realtà le cose sembrano andare diversamente.
Il premio nobel per la fisica Richard Feynmann ha calcolato che nello spazio vuoto pari ad una biglia vi è tanta energia da portare istantaneamente all’ebollizione tutti gli oceani della Terra.
Hal Puthoff, della Cambridge University, ha verificato sperimentalmente che nello spazio vuoto, schermato dai campi elettromagnetici e alla temperatura di zero gradi kelvin, esiste una quantità enorme di energia, che è stata chiamata energia di punto zero in quanto allo zero assoluto non dovrebbe esserci alcuna energia.

Nikolai Aleksandrovich Kozyrev (1908 – 1983)
 
L’astrofisico Kozyrev sostiene che tutta la materia è generata dal movimento di una sostanza invisibile e cosciente chiamata etere. Per Kozyrev ogni corpo materiale è immerso in un oceano di etere ed è assimilabile ad una spugna immersa nell’acqua. Seguendo tale analogia è possibile incrementare o decrementare la quantità di fluido (acqua o etere) assorbito, sottoponendo l’oggetto a varie azioni meccaniche e fisiche (strizzandolo, raffreddandolo, ruotandolo, ecc.)
Riportiamo di seguito alcune delle più importanti scoperte sperimentali del Prof. Kozyrev:
  • Come un oggetto materiale genera il movimento quando viene immerso in un liquido, allo stesso modo genera onde di torsione nell’etere in cui è immerso.
  • Le onde di torsione si propagano nell’etere seguendo la forma di una spirale tridimensionale e sono difficili da rilevare in quanto cambiano continuamente direzione.
  • Per potere imbrigliare meglio l’energia di tali onde, occorre sottoporre gli oggetti a continui movimenti e vibrazioni.
  • Facendo ruotare, vibrare o rompendo oggetti, il loro peso subisce piccole ma significative variazioni.
  • Un corpo subisce un incremento quantizzato e costante del proprio peso quando viene fatto vibrare entro determinati intervalli di frequenza.
Diversi ricercatori hanno condotto esperimenti che confermano la teoria di Kozyrev.
Il Dott. Bruce De Palma ha rilevato sperimentalmente che una sfera rotante lanciata verso l’alto sale più in alto e scende più velocemente di un’altra sfera uguale ma non rotante senza seguire la traiettoria prevista dalle leggi della fisica classica comunemente accettate dalla comunità scientifica.
Il Dott. David Hudson ha osservato che quando un microcluster (una massa costituita da 10 a 1000 atomi) di iridio viene riscaldato il suo peso aumenta anche del 300% e alla temperatura di 850°C scompare per riapparire soltanto quando la sua temperatura ridiscende.
A differenti livelli di densità di energia eterica corrispondono differenti realtà dimensionali o piani di esistenza. Secondo vari scienziati, tra cui Mishin, Aspden, Tesla e Keely, l’etere è suddiviso in 7 differenti livelli di densità e le varie manifestazioni di energia e materia hanno qualità differenti a seconda della densità di etere che li ha originati. In tale modo ritroviamo anche a livello di realtà dimensionale lo stesso schema dell’ottava che caratterizza le vibrazioni della luce visibile (i sette colori dell’arcobaleno)  e del suono udibile (le sette note musicali). Anche le leggi della fisica variano al variare della densità dell’etere e quindi  al variare della realtà dimensionale.
Con l’avvento della fisica dei microcluster si è visto che gli atomi, costituiti da vortici di etere, si assemblano tra loro secondo numeri ben definiti, detti “numeri magici”, in modo da raggiungere la configurazione di un Solido Platonico.
Alla luce del modello di Kozyrev gli atomi e le molecole avrebbero una struttura a strati di onde sferiche nidificate, a cipolla, e l’effetto di quantizzazione del peso spiegherebbe la natura multidimensionale della materia. Quando un corpo aumenta di peso si ha un ingresso di energia a densità più elevata, quando diminuisce di peso una quota parte di energia-materia si sposta in una dimensione più alta a densità minore.
Tutta la materia imbriglia onde di torsione per sostenere la propria esistenza.
Kozyrev sosteneva che “tutte le forme di vita dovevano essere composte da una forma di energia invisibile a spirale”.
L’energia eterica è in realtà l’alimento principale per la salute di un organismo ancora prima della respirazione, dell’ingestione e dell’esposizione ai raggi del Sole.
Paramahamsa Tewari nella Space Vortex Theory asserisce che le particelle elementari non sono altro che vortici sferici di energia, sulla superficie di un oceano di etere avente energia infinita.
A seconda del livello vibrazionale dell’etere, si ha la manifestazione di una determinata dimensione, si forma la materia più o meno densa, propria di quella dimensione, e tutti i campi energetici conseguenti al movimento della materia nell’etere. Ad esempio, nel caso particolare del nostro universo materiale il moto della materia crea dei vortici nel campo eterico generando i campi gravitazionale, magnetico, ecc. che sono alla base dei relativi fenomeni energetici.
La più alta vibrazione dell’etere, che dà luogo ad un fenomeno osservabile, è quella che genera le onde luminose. Si tratta di onde che andandosi a infrangere contro la materia creano dei vortici nel campo eterico noti come fotoni.
Nel 1987 il chimico Helmut Hoegl ha ipotizzato che la materia, dall’elettrone in su, sia formata dall’aggregazione di fotoni.

Isaac Newton aveva intuito l’esistenza di uno Spirito dell’Universo avente proprietà simile a quelle dell’Etere
“… questa specie di spirito sottilissimo che penetra attraverso tutti i corpi e che è nascosto nella loro sostanza; è per la forza e l’azione di questo spirito che le particelle dei corpi si attirano mutuamente alle più piccole distanze e che aderiscono allorché sono contigue; è per tale agente che i corpi elettrici agiscono a distanze più grandi tanto per attrarre che per respingere i corpuscoli vicini, ed è sempre col mezzo di questo spirito che la luce emana, si riflette, si rifrange e riscalda i corpi; tutte le sensazioni sono eccitate e le membra degli animali sono mosse quando la loro volontà lo ordina mediante le vibrazioni di questa sostanza spiritosa che si propaga dagli organi esteriori dei sensi lungo i filamenti solidi dei nervi, fino al cervello ed in seguito dal cervello ai muscoli. Ma queste cose non si possono spiegare in poche parole; non si fecero ancora sufficienti esperienze per poter determinare esattamente le leggi secondo le quali agisce questo spirito universale.”
Se l’etere smettesse di ruotare, in modo intelligente e con un certo proposito, l’universo si dissolverebbe.
Siamo ancora lontani dal comprendere tutte le proprietà dell’Etere, ma incomincia a farsi strada l’ipotesi che questo mezzo sottile possa essere intelligente e che possa avere a che fare con la nostra coscienza. Alcuni fisici d’avanguardia ritengono che una teoria unificata della fisica non possa fare a meno di comprendere i concetti di Etere e di Coscienza.
Anche se non riusciamo a vedere l’Etere, non possiamo affermare che non esiste. Ci sono tante altre cose che non riusciamo a vedere ma che in qualche modo percepiamo come ad esempio la gravità che ci mantiene sulla Terra.
La spiritualità orientale
Nella tradizione spirituale induista si fa largo uso dei termini Prana e Kundalini. Per capire bene il significato e la differenza tra questi due concetti riporto le descrizioni che di esse ci ha dato Sri Govinda:
“Il Prana è l’energia vitale che regola le funzioni dell’organismo, fa battere il cuore, muove i polmoni durante la respirazione, dà vigore fisico e tiene in vita il corpo. Esso produce nascita, crescita, salute, malattia, vecchiezza e morte”.
“Kundalini è energia inattiva […] è l’energia cosmica spirituale che ha creato l’universo. Ella pervade e sostiene tutte le cose animate e inanimate, pianeti, soli e galassie. L’esistenza è possibile solo grazie a questo potere infinito che è il supporto statico di tutta la materia, la base fondamentale della sostanza organica e inorganica. E’ la sorgente di ogni forma di vita. Tutte le creature, piccole e grandi, a qualunque stadio si trovino e a qualunque piano appartengano – fisico, astrale o causale – devono a lei la loro esistenza. E’ la Madre dell’intero universo. Questa meravigliosa e onnisciente energia è completamente libera e proietta la creazione di sua spontanea volontà, sebbene trascenda spazio, tempo e sostanza, rimanendo supremamente distaccata e mantenendo immutati la sua purezza e il suo stato divino. Tutte le forme di energia promanano da lei, che è auto luminosa e colma di beatitudine. E’ l’essenza vitale che manifesta la diversità delle forme materiali dentro la propria unità spirituale”.
Akasha è un altro termine ricorrente correlato all’Etere e che si differenzia dagli altri visti in precedenza. Esso manifesta un altro attributo dello Spirito che è la sua infinita capacità di memorizzare e trasmettere informazioni.
“Akasha”, che in sanscrito significa etere o spazio, è l’elemento base dell’intero universo. Akasha è l’onnipresente esistenza che pervade tutto, ha un effetto organizzatore sulla materia e costruisce le forme. L’akasha diviene il sole, la terra, la luna, le stelle, l’aria, i liquidi ed i solidi; forma il corpo umano, gli animali, le piante e ogni forma che vediamo, tutto ciò che percepiamo con i nostri sensi, tutto ciò che esiste. L’akasha non può essere percepito perché va al di là di ogni ordinaria percezione, si può vedere e toccare soltanto quando si condensa  e prende una forma, fluisce attraverso di esse e le collega fra loro, inoltre, è sempre associata a una qualche forma di coscienza.
Grandi sensitivi e veggenti come Edgar Cayce, Madame Blavatsky, Alice Bailey e Rudolf Steiner,  hanno avuto accesso alle informazioni contenute in quelle che vengono chiamate cronache dell’Akasha, o Resoconti Akashici, cioè quella dimensione in cui è contenuta la memoria di ogni avvenimento verificatosi, di ogni pensiero e desiderio che ha attraversato la mente o il cuore di ogni individuo vissuto sulla Terra.
Madame Blavatsky diceva: “L’Akasha, Luce Astrale, può definirsi come l’Anima Universale, la Matrice dell’Universo, il Mysterium Magnum dal quale tutto quanto esiste è nato per separazione o differenziazione. È la causa dell’esistenza; riempie tutto lo spazio infinito…è lo spazio”.
La parola Akasha si utilizza per nominare un piano di coscienza cosmica che funge da archivio, nel quale, come si è già detto, si registrano tutte le situazioni, pensieri, emozioni, parole, intenzioni ed azioni di un essere, dalla sua separazione dalla Fonte o Dio, fino al suo ritorno definitivo al punto d’origine; contiene quindi l’intera storia d’ogni anima, sin dall’alba della Creazione. Quest’archivio ci connette tutti, gli uni agli altri, contiene ogni simbolo, archetipo o racconto mitologico che esiste e perciò diviene la fonte maggiore di conoscenza e verità che l’essere umano possa consultare; chiamato anche “Libro della Vita”, come lo si conosce nella Bibbia, lascia la sua impronta indelebile nella vita.

Conclusioni

Lo Spirito proietta il mezzo attraverso cui si manifesta l’universo, a cui diamo il nome di Etere.
L’universo è multidimensionale e tutte le infinite dimensioni, che sono il risultato delle infinite vibrazioni dell’etere, coesistono in un unico universo. Quindi non vi sono infiniti universi, ma infinite dimensioni all’interno di un solo universo.
Lo Spirito, facendo variare lo stato di vibrazione dell’Etere, genera dei vortici e crea le dimensioni; inoltre, all’interno di ogni dimensione, facendo ruotare e combinare in vario modo i vortici, crea i mondi sottili, la materia e tutte le forme di vita.
L’universo è immerso in un oceano di Etere, onnipervadente, che trasmette alle manifestazioni materiali le proprie vibrazioni fornendogli incessantemente energia. Questa energia intelligente regola le funzioni dell’universo e di tutto ciò che è in esso contenuto. Essendo questa energia alla base di tutti i fenomeni vitali dei regni minerale, vegetale ed animale, possiamo chiamarla energia vitale.
A prescindere da quanto riportato dai vari autori presi in esame, è importante capire che l’Etere è il potere divino o spirituale, intelligente e onnipervadente, che quando viene attivato genera e dirige i campi energetici universali. Il concetto di Etere pertanto coincide con quelli di Kundalini e Aka. L’energia vitale che si ottiene per attivazione dell’Etere corrisponde invece ai concetti di Prana, Od, Orgone, Mana, ecc. Quando invece prendiamo in esame quel particolare attributo dello Spirito che concerne la capacità di memorizzare ogni avvenimento o informazione, allora è corretto assimilarlo al concetto di Akasha.


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