"Qual è la differenza tra 'consapevolezza' e 'coscienza', ammesso che ci sia?" - chiese il saggio a due suoi interlocutori; e così poi rispose: la consapevolezza è dell'Assoluto e perciò al di là dei tre guna (differenziazioni fenomeniche); laddove la coscienza è una cosa nutrita e limitata dal corpo-cibo. Quando il corpo-cibo viene distrutto, anche la coscienza scompare. Ma attenzione, nessuno muore: il corpo, fatto dei cinque elementi, quando è senza vita si mischia con gli elementi e la coscienza che è soggetta ai tre guna, ne diventa libera.
La consapevolezza è lo stato originale primordiale, prima del concetto spazio-tempo, senza bisogno di causa, né sostegno. Semplicemente è. Comunque, nel momento in cui il concetto della coscienza sorge su questo originale stato di unicità , sorge il senso "Io sono", causando una condizione di dualità . La coscienza è accompagnata da una forma. È un riflesso della consapevolezza contro la superficie della materia. Uno non può pensare alla coscienza come separata dalla consapevolezza; non ci può essere un riflesso del sole senza sole. Ma ci può essere la consapevolezza senza coscienza."
(Nessuno nasce, nessuno muore - Insegnamenti di Nisargadatta Maharaj, a cura di Ramesh Balsekar, Ed. Il Punto d'Incontro, pp. 27-28).
Lascia che la tua vera natura emerga. Il tuo corpo ha una breve durata, non TU! Il tempo e lo spazio sono solo nella mente. Tu non ci sei legato. Devi solo conoscere Te-stesso, questo stesso ‘Sé’ è l’eternità “.
(Nisargadatta Maharaj)
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