"Ascoltare musica è peccato", nel Vicentino espulso l'imam Sofiane Mezzerreg per aver indottrinato dei bambini dicendoli che ascoltare musica o suonare sono peccati

ott 6, 2015 0 comments
SOFIANE MEZZERREG

Una mattina dello scorso gennaio, lezione di musica in una scuola elementare di musica, alcuni bambini di origine magrebini di 10 anni appassionati della materia inspiegabilmente si tappano le orecchie. "Ascoltare musica è peccato" dicono i bambini alle maestre che chiedono il motivo del gesto. Le insegnati preoccupate si sono rivolte alle forze dell'ordine.





I piccoli erano stati affidati dalle famiglie all'Imam Sofiane Mezzerreg, algerino di 36 anni, residente nella provincia di Vicenza, bloccato ieri al porto di Civitavecchia ed espulso dal Ministero dell'Interno, per motivi di ordine pubblico. Si è imbarcato per Tunisi, con la moglie e i tre figli.
Durante le lezioni coraniche l'Imam Mezzerreg aveva spiegato ai bambini che ascoltare musica e usare strumenti musicali è peccato, avrebbe inoltre spiegato loro che dovevano assumere comportamenti ostili alla cultura occidentale e una volta cresciuti dovevano compiere gesti eclatanti.
L'Imam Mezzerreg, pur vivendo in Italia, non aveva rapporti con nessun italiano che non fosse convertito all'Islam, mentre invece era entranto in contatto con esponenti del mondo islamico radicale. Si trovava in Italia dal 2002, grazie ad un permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Udine, città friulana dove aveva svolto il ruolo di imam prima di trasferirsi nel vicentino alla fine del 2013.
"Abbiamo agito in maniera preventiva - hanno detto gli investigatori - per motivi di ordine pubblico, la cui presenza è stata considerata pericolosa per lo Stato, soprattutto per i contenuti dei suoi insegnamenti ai più giovani". "Chi predica e pratica l’intolleranza o la violenza, in Veneto non trova posto - ha scritto il governatore del Veneto Luca Zaia sul suo profilo Facebook - chi cerca e chiede una reale integrazione, basata sulla reciprocità, la trova da anni e continuerà a trovarla, come dimostrano il 517.000 stranieri residenti e perfettamente integrati. La cacciata di questo Imam irrispettoso e prepotente era un atto doveroso che condivido in pieno. Sono stato il primo Presidente della Regione ad aver voluto fortemente incontrare gli Imam del Veneto e fare con loro un ragionamento equilibrato di convivenza e rispetto reciproco e a concordare ad esempio, in questo senso, sull’opportunità che le prediche venissero tenute in Italiano. Ho trovato ascolto e raziocinio. Mi auguro che la brutta storia di Vicenza sia e rimanga l’eccezione che conferma la regola".

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