Il Principe Carlo in visita a Riad al re saudita Salman bin Abdulaziz Al Saud, lo scorso febbraio (foto LaPresse)
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Di Luca Gambardella
Il Regno Unito ha favorito l’elezione dell’Arabia Saudita al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Un negoziato concluso tra i due paesi e svelato ora da un’ong indipendente prevedeva il sostegno reciproco tra i due paesi per ottenere un seggio ciascuno nell’organo dell’Onu. L’ong UN Watch, la stessa che aveva sollevato il caso dell’elezione del paese del Golfo alla presidenza di un importante panel dello stesso Consiglio, ha tradotto in inglese alcuni dei Saudi cables di Wikileaks che dimostrano l’accordo tra i due paesi. Il Consiglio per i diritti umani, composto da 47 paesi, è uno dei più influenti organismi delle Nazioni Unite e monitora il rispetto dei diritti fondamentali nei paesi membri. Secondo l’unica linea guida da seguire nella nomina dei componenti, i membri del Consiglio devono “avere i più alti standard nella promozione e nel rispetto dei diritti umani”. L’Arabia Saudita nell’ultimo anno ha imposto oltre 100 decapitazioni ed è ai primi posti per numero di violazioni di diritti individuali e collettivi.
I documenti riservati tradotti dall’ong parlano di una mediazione tra Londra e Riad in vista dell’elezione del nuovo plenum del Consiglio del novembre 2013. Le prime comunicazioni private tra le due delegazioni risalgono a febbraio dello stesso anno, quando il Regno Unito ha proposto un favore reciproco all’Arabia Saudita. “La delegazione è onorata di inviare al ministero il memorandum allegato che la delegazione ha ricevuto dalla rappresentanza permanente del Regno Unito per chiedere il sostegno alla sua candidatura in qualità di membro del Consiglio dei diritti umani”, recita un cable. Le condizioni per l’intesa tra le due parti sono chiarite nella seconda parte del messaggio: “Il ministero potrebbe cogliere l’opportunità per uno scambio di sostegno con il Regno Unito qualora il Regno dell’Arabia Saudita sostenesse la candidatura del Regno Unito in qualità di membro del Consiglio per il periodo 2014-2015 in cambio del sostegno del Regno Unito a quello dell’Arabia Saudita”. La campagna di promozione per la propria candidatura al Consiglio è costata a Riad 100.000 mila dollari, cifra menzionata in una nota ufficiale, per “spese risultanti dalla campagna per la nomina del Regno per il biennio 2014-2016”.
In un verbale sottoposto dall’Arabia Saudita all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e datato 6 ottobre 2013, in previsione dell’imminente voto del plenum, l’Arabia Saudita aveva promesso uno sforzo importante a beneficio dell’organo delle Nazioni Unite: “Se l’Arabia Saudita fosse eletta come membro […] promette di continuare instancabilmente il proprio sostegno al lavoro del Consiglio. […] Promette di continuare a proteggere i diritti umani e di promuoverli a livello nazionale”. Ma soprattutto, si legge nel verbale, Riad si impegna a “contribuire con un milione di dollari in cinque anni, a partire dal 2012, per finanziare l’organismo nello svolgimento dei propri lavori e attività”.
FONTE:http://www.ilfoglio.it/esteri/2015/09/30/arabia-saudita-regno-unito-onu-elezione-consiglio-diritti-umani___1-v-133349-rubriche_c262.htm
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