Di Luca Cirimbilla
Ha esposto la bandiera degli All Blacks per rendere omaggio alla leggenda del rugby Jonah Lomu scomparso pochi giorni fa: peccato che sia stata scambiata per quella dell’Isis. E si è ritrovato i Carabinieri in casa.
I tragici fatti di Parigi continuano a produrre terrore e psicosi, a volte fino all’inverosimile. Così a Fidenza, in via Berenini, un appassionato dell’ala neozelandese si è trovato costretto a giustificarsi per quel vessillo che rappresenta la nazionale di rugby più forte del mondo, salita sul gradino più alto del podio proprio nell’ultimo campionato mondiale disputato in Inghilterra.
Bandiera nera, felce argentata: eppure la pianta simbolo del paese dei “tutti neri” sia stata scambiata per l’iscrizione che appare sui vessilli del terrore, il marchio islamico divenuto globale che rappresenta lo Stato Islamico. Forse qualcuno ha visto la bandiera da lontano e ha pensato non solo che i jihadisti del califfato fossero già arrivati in Italia, ma che avessero già avuto disposizione di esporre le proprie bandiere per scatenare qualche attacco terrorista.
Niente di tutto questo: l’appassionato di rugby non ci ha messo molto a spiegare ai Carabinieri che gli hanno bussato alla porta di quale vessillo si trattasse.
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