SIRIA, "DICHIARAZIONI SHOCK" DI UN (PRESUNTO)MILIZIANO DI AL NUSRA(AL QAEDA): 'ARABIA SAUDITA E PIU' INDIRETTAMENTE USA E ISRAELE CI SOSTENGONO STATEGICAMENTE CONTRO ASSAD'

set 29, 2016 0 comments

                                                                               Di Salvatore Santoru


 Jürgen Todenhöfer è un autorevole giornalista tedesco(1), noto per essere stato il primo giornalista occidentale "ad avere avuto accesso ad alcune aree del Califfato Islamico in Siria e in Iraq”(2), come affermato in un articolo del "Post".
Il giornalista ha recentemente intervistato un (presunto)miliziano della sezione siriana di Al Qaida,Al Nusra, oggi nota come Jabhat Fateh al-Sham e formalmente ed ufficialmente disciolta da Al Qaeda dalla fine di luglio del 2016.
Nell'intervista, il (presunto) miliziano di Al Nusra sostiene che inizialmente il suo gruppo e l'ISIS combattevano insieme contro il regime di Assad, ma che in seguito vi è stata una rottura e oggi essi combattono "autonomamente" per la caduta del regime e la "conquista islamista" del mondo arabo e dell'Europa.
Un'aspetto molto interessante dell'intervista è che il presunto jihadista sostiene che ora Al Qaida siriana è sostenuta strategicamente dall'Arabia Saudita, così come da Israele in funzione anti-Assad e anti-Hezbollah e più indirettamente dagli USA.
Più precisamente, nell'intervista il presunto miliziano di Al Nusra,Abu al-Iz, sostiene che

 “Facciamo parte di al-Qaida I nostri principi sono: combattere il vizio, purezza e sicurezza dei nostri affari, e il nostro atteggiamento verso Israele è cambiato. Per esempio, Israele ora ci sostiene perché è in guerra con la Siria ed Hezbollah. Gli USA hanno cambiato opinione su di noi. In origine lo “SI” e noi eravamo messi insieme. Ma lo “SI” viene utilizzato nell’interesse di grandi Stati come gli USA per motivi politici, andando lontano dai nostri principi. E’ chiaro che la maggior parte dei loro capi lavora coi servizi segreti. Noi, Jabhat al-Nusra, abbiamo la nostra via. In passato erano con noi, ci sostenevano. Il nostro obiettivo è la caduta del regime dittatoriale, regime tirannico, regime apostata. Il nostro obiettivo è la conquista, come quelle (del grande generale arabo) Qalid ibn al-Walid. Prima nel mondo arabo e poi in Europa“.

Di seguito l'intervista completa tradotta un articolo(3) di "Aurora" da Alessandro Lattanzio e originariamente pubblicata su  Koelner Stadtanzeiger(4).


Juergen Todenhoefer: Com’è il rapporto tra voi e gli Stati Uniti? Gli Stati Uniti sostengono i ribelli?
Abu al-Iz: Sì, gli Stati Uniti sostengono l’opposizione, ma non direttamente. Sostengono i Paesi che ci sostengono. Ma non ne siamo ancora soddisfatti, dovrebbero sostenerci con armi avanzate. Abbiamo vinto battaglie grazie ai missili “TOW”. Abbiamo raggiunto un equilibrio con il regime con tali missili. Abbiamo ricevuto i carri armati dalla Libia attraverso la Turchia. Anche i “BMS”, lanciarazzi multipli. Il regime ci soverchia solo con aerei da combattimento, missili e lanciamissili. Abbiamo catturato parte dei lanciamissili ma la gran parte proviene dall’estero. Ma è con i “TOW” statunitensi che abbiamo la situazione sotto controllo in alcune regioni.
A chi diedero quei missili gli USA prima che ve li portassero? All’Esercito libero siriano e poi a voi?
No, i missili ce li hanno dati direttamente. Sono stati consegnati a un certo gruppo. Quando la “strada” è stata chiusa e noi assediati, c’erano ufficiali di Turchia, Qatar, Arabia Saudita, Israele e Stati Uniti.
Che fanno?
Sono esperti! Esperti nell’uso di satelliti, missili, ricognizione, videocamere di sorveglianza termiche…
C’erano anche esperti statunitensi?
Sì, esperti provenienti da diversi Paesi.
Tra cui statunitensi?
Sì. Gli statunitensi sono dalla nostra parte, ma non come dovrebbero. Per esempio ci hanno detto: Dobbiamo catturare e conquistare il “Battaglione 47”. L’Arabia Saudita ci ha dato 500 milioni di lire siriane. Per prendere la scuola di fanteria “al-Muslimiya” ricevemmo dal Quwayt 1,5 milioni di dinari e dall’Arabia Saudita 5 milioni di dollari.
Da governi o da privati?
Dai governi.
La lotta è dura, il regime è forte e ha il sostegno della Russia…?
Lotteremo fino alla caduta del regime. Combatteremo la Russia e l’occidente perché non è dalla nostra parte. L’occidente ci manda solo mujahidin, invia questi combattenti. Perché l’occidente non ci sostiene nel modo giusto? Abbiamo molti combattenti provenienti da Germania, Francia, Gran Bretagna, USA, da tutti i Paesi occidentali.
Ci sono molti combattenti provenienti dall’Europa ad Aleppo, nel Jabhat al-Nusra?
Molti, molti, molti!
Quanti?
Molti.
Cosa ne pensa del cessate il fuoco?
Non lo riconosciamo. Riposizioniamo i nostri gruppi e intraprenderemo nei prossimi giorni un attacco schiacciante al regime. Abbiamo riordinato tutte le nostre forze in tutte le province, ad Homs, Aleppo, Idlib e Hama.
Non v’interessano i 40 camion di rifornimenti per la parte orientale di Aleppo?
Abbiamo richieste. Mentre il regime si posiziona lungo la strada al-Qastal, ad al-Malah e nelle aree settentrionali, non lasceremo che quei camion passino. Il regime deve ritirarsi da tutte le aree in modo che ci facciano arrivare quei camion. Se un camion arriva nonostante ciò, arresteremo il conducente.
Perché alcuni dei vostri gruppi si ritirano di un km/mezzo km dalla strada di al-Qastal?
Il regime usa armi avanzate. Abbiamo subito una controffensiva. Perciò ci siamo ritirati in silenzio, per recuperare e attaccare di nuovo il regime. Ma questo attacco deve portare alla caduta del regime.
Così era un trucco, una tattica militare?
Sì, tattica militare.
L’obiettivo di tale tattica era ricevere cibo o ricollocare i combattenti?
Non eravamo d’accordo col cessate il fuoco.
È un’idea solo di Jabhat al-Nusra o di tutti gruppi, gli altri alleati?
Di tutti i nostri gruppi integrati, nostri alleati.
Fronte islamico, esercito islamico?
Sono tutti con noi. Siamo tutti di Jabhat al-Nusra. Un gruppo si chiama “Esercito islamico”, o “Fatah al-Sham“. Ogni gruppo ha un proprio nome, ma si ritengono omogenei. Il nome generico è al-Nusra. Si hanno, per esempio, 2000 combattenti. Poi si crea da questi un nuovo gruppo e lo si chiama “Ahrar al-Sham“. Siamo fratelli, i cui credo, pensieri e obiettivi sono identici a quelli di al-Nusra.
Qual è il suo parere o anche dei capi?
Questa è l’opinione generale. Ma se qualcuno vi dipinge ‘combattente moderato’ e vi propone di mangiare e bere, accettate o no?
450000 persone sono state uccise in questa guerra. Sono stato a Aleppo e Homs. Molte parti sono distrutte. Se la guerra continua sarà distrutto tutto il Paese. Milioni di persone moriranno… In Germania abbiamo avuto una volta la ‘guerra dei trent’anni’…
Ora siamo a soli 5 anni, relativamente breve!
Accettereste qualcuno del regime di Assad nel governo di transizione?
Nessuno del regime di Assad o dell’esercito libero siriano, che si definisce moderato. Il nostro obiettivo è la caduta del regime e la fondazione di uno Stato islamico basato sulla sharia islamica.
La gente di al-Lush, recatasi a Ginevra per i negoziati, ha accettato il governo di transizione.
Ci sono mercenari siriani. al-Lush combatteva con al-Nusra. I gruppi dalla Turchia con cui è stato creato l’esercito libero siriano, erano con al-Nusra. Costoro sono deboli, hanno ricevuto molti soldi e si sono venduti. Devono seguire gli ordini dei loro sponsor.

L’esercito islamico e gli “islamici interni” negoziano a Ginevra
Perché i loro capi sono stati creati dall’occidente. Sono consigliati e pagati dai servizi segreti occidentali e degli Stati del Golfo per i loro obiettivi. Siamo nel punto di osservazione più avanzato della zona di Shayq Said, sotto il nostro controllo. Dietro quelle case ad al-Majbal vi sono i soldati del regime. Le nostre forze sono a 200 metri da qui.

AGGIORNAMENTO:un articolo pubblicato sull'edizione tedesca dell'Huffigton Post ha messo in dubbio la veridicità dell'identità del presunto miliziano di Al Nusra,https://informazioneconsapevole.blogspot.it/2016/09/siria-un-articolo-lhuffigonton-post.html...

Quale che sia la verità, è giusto dar spazio alle diverse opinioni ed interpretazioni sulla vicenda.


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