Eliminare il denaro contante salverà l'economia?

gen 19, 2017 0 comments

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Introduzione di Francesco Simoncelli
https://francescosimoncelli.blogspot.it

Oltre alla spiegazione teorica che ci fornisce Shostak abbiamo anche quella materiale. Infatti ci basta guardare al caos che ha generato in India il recente divieto delle banconote da 500 e 1,000 rupie. Infatti non ha fatto altro che portare disperazione nella vita di milioni di indiani, poiché rappresentando circa l'80% del denaro circolante, li ha impossibilitati ad acquistare liberamente quei beni fondamentali di cui hanno bisogno e ha spazzato praticamente via i loro risparmi. Le file ai bancomat erano inevitabili, il tutto per affrettarsi a cambiare denaro ormai senza valore per denominazioni inferiori. La stampante monetaria dell'India ha lavorato giorno e notte per rifornire le banche.  E questo non ha fatto altro che mettere in moto il cosiddetto effetto Cantillon, diluendo il potere d'acquisto della moneta e avvantaggiando i primi ricevitori, ovvero, il settore bancario commerciale e coloro ai posti di comando. Chi ci rimette, ovviamente, sono i poveri. Potreste testardamente pensare che il divieto ai contanti abbia raggiunto lo scopo prefissato: eliminare la corruzione, intralciare i riciclatori di denaro e scovare gli evasori fiscali. Come al solito scopriamo che tutte queste figure hanno trovato scappatoie, mentre lo stato incappa nell'ennesimo fallimento dirigista. Infatti le grandi imprese e i pezzi grossi hanno schiere d'avvocati con cui trovare la soluzione alla presunta misura adottata contro di loro, e non è un caso che siano rimasti praticamente illesi dalla mossa di Modi. Invece, la massa, coloro verso cui è mirato il provvedimento in realtà, è stata colpita fin nel profondo, con le piccole imprese che hanno subito il colpo peggiore. Per non parlare dell'indotto nel mercato dei diamanti, il quale è composto da figure eterogenee che vengono seriamente intaccate. Quindi siate ben accorti, perché l'India è il paziente zero per quanto riguarda la guerra al contante e all'oro; se pensate che niente di tutto ciò possa accadere in Occidente, state sbagliando di grosso. L'india è un monito dei tempi che verranno, ma può essere anche una lezione da cui imparare ed ergersi a favore di un mondo più decentralizzato.
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Di Frank Shostak
https://mises.org

Data la crescita economica ancora sottotono, molti esperti sono del parere che la presenza di denaro contante abbia costretto le banche centrali a fissare tassi negativi per stimolare l'attività economica. Si sostiene che in una futura crisi economica o finanziaria, gli attuali bassi tassi limiterebbero l'efficacia della politica monetaria.

La presenza di denaro contante, si sostiene, impedisce alle banche centrali di abbassare i tassi ad un livello che rilancerà l'attività economica. Ciò che impedisce la riduzione dei tassi è che questa mossa danneggerà gravemente i risparmiatori che mantengono il loro denaro in diversi conti bancari e questo è considerato come politicamente inaccettabile.

L'abolizione del denaro contante, si sostiene, migliorerà la capacità delle banche centrali di utilizzare i tassi negativi (forse fino a -5% l'anno) fornendo loro una maggiore flessibilità e gli strumenti per affrontare un rallentamento.



Avremo una maggiore crescita economica senza contanti?

Sostenendo l'abolizione del denaro contante, molti esperti stanno dicendo implicitamente che il denaro contante può essere sostituito dal denaro elettronico. Quest'ultimo può funzionare a patto che gli individui sappiano che possono convertirlo in denaro fiat, cioè, denaro su richiesta.[1]

Senza un quadro di riferimento, non è possibile l'introduzione di nuove forme con cui saldare le transazioni.

Il denaro è emerso dal baratto per consentire forme più complesse di commercio e calcolo economico. La caratteristica distintiva del denaro è che è il mezzo generale di scambio, e si è evoluto attraverso le azioni private diventando la merce più commerciata. Su questo argomento Mises scrisse:

Esisterebbe una tendenza inevitabile che eliminerebbe le merci meno commerciate dalla serie di merci usate come mezzi di scambio, finché alla fine non rimarrebbe solo una merce, universalmente impiegata come mezzo di scambio; in una parola, il denaro.[2]

Inoltre su questo argomento Rothbard scrisse:

Proprio come in natura c'è una grande varietà di capacità e risorse, esiste una varietà simile nella commerciabilità delle merci. Alcune merci sono più richieste di altre, alcune sono più divisibili in unità più piccole senza subire una perdita nel valore, alcune sono più durevoli nel tempo, alcune più trasportabili lungo grandi distanze. Tutti questi vantaggi apportano loro una maggiore commerciabilità. È chiaro che in ogni società le merci più commerciabili saranno progressivamente selezionate come mezzi per lo scambio. Dal momento che sono sempre più selezionate come mezzi di scambio, vedranno aumentare la loro domanda in virtù di suddetto uso e così diventeranno ancor più commerciabili. Il risultato è una spirale auto-rinforzante: più commerciabilità provoca più ampio utilizzo come mezzo di scambio, cosa che a sua volta provoca più commerciabilità, ecc. Infine uno o due merci vengono utilizzate come mezzi di scambio generali in quasi tutti gli scambi, e queste sono chiamate denaro.

Il denaro è la cosa per la quale vengono scambiati tutti gli altri beni e servizi. Inoltre il denaro deve emergere come merce. Un oggetto non può essere utilizzato come moneta a meno che non possieda già un valore di scambio oggettivo basato su altri usi. L'oggetto deve avere un prezzo preesistente per poter essere accettato come denaro.

Perché? La domanda di un bene deriva dal suo beneficio percepito. Per esempio, le persone necessitano di cibo perché ne hanno bisogno per nutrirsi. Per quanto riguarda il denaro, le persone ne hanno bisogno non per l'uso diretto nei consumi, ma al fine di scambiarlo per altri beni e servizi. Il denaro non è utile in sé, ma perché ha un valore di scambio ed è scambiabile con altri beni e servizi.

Il vantaggio che offre il denaro è il suo potere d'acquisto: il suo prezzo in termini di beni e servizi. Affinché qualcosa venga accettato come denaro, deve avere un potere d'acquisto preesistente — un prezzo. Questo prezzo potrebbe emergere solo se avesse un valore di scambio istituito nel baratto.

FONTE E ARTICOLO COMPLETO:

Traduzione di Francesco Simoncelli per https://francescosimoncelli.blogspot.it

https://francescosimoncelli.blogspot.it/2017/01/eliminare-il-denaro-contante-salvera.html

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