LA FRANCIA DELLE PERIFERIE SEMPRE PIU' PREDA DELL'ISLAMISMO RADICALE E DEL SESSISMO DILAGANTE
Di Salvatore Santoru
In Francia l'islamismo radicale ha da diverso tempo stabilito una vera e propria "società parallela", precisamente nelle periferie dove può abilmente sfruttarne il disagio e il malcontento che si vive.
Tale clima è stato per lungo tempo "occultato" e minimizzato dal ceto politico dominante,specialmente della sinistra cosiddetta "liberal",ed oggi dopo i continui attacchi da parte dell'ISIS non si può più fare finta di niente.
Tale clima di infiltrazione e egemonia islamista radicale ovviamente si accompagna al ritorno dell'oscurantismo e al retrocedere dei diritti delle donne.
Su tal punto, c'è da segnalare che già nel 2002 l'attivista femminista francese di origine algerina Samira Bellil(1) aveva denunciato tale situazione nell'autobiografia Dans l'enfer des tournantes (titolo inglese To Hell and Back, "All'inferno e ritorno") .
La Bellil denunciava il clima di intimidazione vissuto dalle donne nelle periferie e le frequenti molestie e violenze(di cui lei stessa fu vittima), clima di intimidazione legittimato dall'interpretazione estremista dell'islamismo dominante.
Negli ultimi anni la situazione pare essere peggiorata e stando a un servizio,citato in un articolo di Lorenza Formicola per "L'Occidentale"(2), sulle donne che vivono nelle comunità a maggioranza islamiste dalla giornalista di France 2 TV Caroline Sinz qualcuna le confida direttamente che: "Ho paura di uscire. Ormai indosso solo vestiti larghi e giro senza trucco per evitare di essere presa di mira".
NOTE:
(1)https://en.wikipedia.org/wiki/Samira_Bellil
(2)https://www.loccidentale.it/articoli/144191/storia-delle-donne-che-spariscono-dalle-strade-francesi
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