LA 'RESISTENZA AL CAMBIAMENTO' NELL'ERA TRUMP E LE SUE CONTRADDIZIONI NONCHE' GLI ASPETTI POSITIVI E NEGATIVI

feb 26, 2017 0 comments
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Di Salvatore Santoru

Al di là del bene e del male la vittoria di Donald Trump rappresenta un vero e proprio cambiamento e sconvolgimento politico e sociale all'interno degli USA e del mondo.
Tale cambiamento non è stato accolto ed è duramente combattuto da ampi settori della società statunitense e mondiale, per diversi interessi che spesso sono anche inconciliabili.
Difatti, si va dalla "resistenza al cambiamento" interessata dei poteri forti a un tipo di 'resistenza al cambiamento' che presuppone,almeno in teoria, un superamento in positivo dell'era Trump.
Partendo dai primi, c'è da dire che tale 'resistenza al cambiamento' è indubbiamente quella di molti poteri forti internazionali e nazionali e di alcuni gruppi di potere che hanno paura di perdere i propri privilegi o il proprio potere, e tra gli individui di questo gruppo vi sono senza dubbio i grandi 'oligarchi ipercapitalisti' che hanno paura che Trump li costringa a produrre negli USA invece di utilizzare manodopera a prezzo ultra-economico e al di là di ogni etica(si pensi al lavoro minorile)nel Terzo Mondo,i grandi banchieri che temono che lo Stato non li privilegi più(si pensi allo scandalo delle banche "troppo grandi per fallire") e che contrasti con la finanziarizzazione selvaggia dell'economia,la casta militare e/o complesso militare/industriale che ha paura che Trump attui veramente un programma isolazionista e non si possano più combattere guerre imperialiste e neocolonialiste nel resto del mondo,la classe politica dominante repubblicana(specie i neocon)e democratica e altri attori importanti del sistema(nonché gruppi estremisti come gli islamisti radicali),qualcuno direbbe della "Matrix", dominante negli USA,in Occidente e nel mondo.
Oltre a questi interessati 'oppositori del cambiamento', vi sono coloro che desiderano invece un cambiamento migliore e puntano alla critica e al superamento dell'attuale sistema dominante, di cui Trump è parzialmente un prodotto e parzialmente un'outsider.
Tra questi, vi sono da segnalare chi combatte per la giustizia politica/ambientale/sociale,per maggiore libertà/prosperità e ricchezza nazionale e internazionale nonché per i diritti di tutti, ovvero in fin dei conti per una nazione,una società e un mondo migliore, tutte condivisibili battaglie che sino ad ora sono state strumentalizzate dal sistema dominante ma che potrebbero emanciparsi da esso e ora costruire finalmente un progetto politico di massa.

In sintesi, c'è da dire che la 'resistenza al cambiamento' dell'era e nell'era Trump è assai pervasa da contraddizioni e si spera che tali contraddizioni vengano utilizzate positivamente da chi ha intenzione di costruire un cambiamento che vada sia contro gli aspetti(veri e eventuali)negativi dell'era Trump e in generale si basi sulla costruzione di una società e di un mondo più libero e prospero.

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