Radiazioni ad alta velocità

lug 24, 2012 0 comments
 Di Andrea 'Perno' Salutari
 L’Europa in crisi rinuncia ovunque alla Tav, è troppo costosa. L’Italia rimane l’unica nazione europea che insiste, intestardendosi su una tratta (Torino-Lione) che è dannosa per la salute della popolazione locale e dannosa per l’economia degli italiani. Nel mio precedente articolo (I No Tav assediano il comune di Torino) ricordavo che sia il Portogallo, che la Spagna, oltre la Germania, hanno rinunciato alla Tav. Kiev non l’ha neanche preannunciata, dunque decade il famoso corridoio Lisbona a Kiev. Ora anche la Francia mette in dubbio la TAV. (1) 

La politica ha evidentemente grossi interessi in ballo ed evita il dialogo con il popolo No Tav. Le uniche risposte sono quelle violente delle truppe d’occupazione e quelle della giustizia ad orologeria, pronta a condannare chiunque osi contestare questo scempio chiamato Tav – Torino Lione. In (La reazione a catena No TAV che spaventa il sistema) avevo raccontato una giornata di repressione di stato.

Oggi siamo di nuovo qui a smontare le manipolazioni dei mass media e ripristinare una delle tante verità sui treni nucleari ad alta velocità. Sì, nucleari: vedo in questo il paradosso. Gli italiani spauriti dal pericolo scorie nucleare hanno votato in massa il Referendum contro il ritorno del nucleare in Italia. Io a riguardo ho una posizione contrastante che ho espresso qui (Si Acqua Pubblica e Nucleare, no Legge 30). 
Il paradosso è questo: gli italiani non sono più preoccupati delle scorie naturali? Sembrerebbe di no, visto che queste, da sempre, passano da noi, da Vercelli a Novara, ad Alessandria, ad Asti e poi su, fino a Torino e attraverso la Val di Susa fino alla Francia.
Un passaggio di routine che potrebbe influire sulla salute degli abitanti piemontesi, carichi nucleari che sfrecciano di notte nelle nostre città. Per questo il movimento No Tav ha deciso di manifestare alla stazione di Bussoleno, per rendere pubblici questi transiti ignorati dai media. Non è un caso che oggi i media parlano dei “violenti No Tav”, ma non del vero problema evidenziato: i treni nucleari e il suo costo: 300 milioni di euro.

L’interrogativo di Panorama.it mi ha lasciato abbastanza perplesso.
I trasferimenti di scorie radioattive, come è facilmente intuibile, sono soggetti a norme di sicurezza estremamente severe. In alcuni paesi viaggiano addirittura con la scorta militare per impedire a chiunque di avvicinarsi. E’ decisamente inquietante che i militanti di un movimento di contestazione (oltretutto abbastanza violento) fossero informati in anticipo di quel carico tanto pericoloso. Come è stato possibile?” (3)
Panorama è preoccupata che i cittadini val susini sono a conoscenza dei rifiuti tossici che passano sul loro territorio, è preoccupata che i cittadini valsusini sappiano a chi serve veramente la TAV Torino – Lione, Panorama è preoccupata della diffusione della verità. Curioso il loro “giornalismo”.
Trattandosi di trasporti particolarmente pericolosi, la legge regionale n. 5 del 18 febbraio 2010 prevede l'obbligo di informare adeguatamente la cittadinanza sul passaggio delle scorie nucleari e sulle procedure di emergenza da applicare in caso di incidente. Sebbene le scorie radioattive viaggino attraverso numerosi centri abitati, tuttavia, le istituzioni non hanno informato la popolazione né sul trasporto, né sui rischi, né sulle procedure di emergenza. In caso di incidente nucleare, le popolazioni colpite non saprebbero cosa fare. (2) La notizia qual è? Che i media e le istituzioni evitano di dare le informazioni per usarci meglio. Le principali informazioni su questi trasporti sono arrivate dai movimenti No TAV, senza i quali molti non saprebbero neanche del passaggio dei treni. 

Continuano le manipolazione dei media, continuano le violenze e gli arresti. E continua la lotta No Tav. Sabato 28 luglio marcia popolare da Giaglione a Chiomonte che attraverserà la Val Clarea per finire al Campeggio Notav, campeggio che potrebbe essere sgomberato nelle prossime ore dalle forze dell’ordine. 
Sconfitti? Neanche a parlarne!

Fonte:Patria del Ribelle

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