LA CONSIGLIERA ISLAMICA DEL PD SUMAYA ABDEL QADER CONTRO ERDOGAN:'RISPETTI DIRITTI UMANI, EUROPA INTERA NON HA FERMEZZA CON LA TURCHIA'

lug 22, 2016 0 comments
SUMAYA
Di Laura Eduati
Sumaya Abdel Qader, ex membro delle Comunità islamiche di Milano e ora consigliera dem per Giuseppe Sala, non condivide una parola di quanto sostiene Hamza Roberto Piccardo, fondatore dell'Ucoii che inneggia alla repressione di Erdogan e auspica la nascita in Turchia di "una grande nazione islamica".
"Le sue parole non rispecchiano il mio pensiero", puntualizza Abdel Qader all'HuffPost. "E non capisco perché i giornali mi abbiano coinvolta in questa polemica addirittura con la dicitura 'musulmana radicale': sono molto religiosa, ma non sono estremista".
Allo stesso tempo l'esponente dem non si riconosce pienamente nel mondo di esprimersi di Davide Piccardo, il figlio di Hamza Piccardo e portavoce della Caim che sempre su Facebook si schiera con Erdogan e non condanna gli arresti di massa dei presunti golpisti e la decisione della Turchia di sospendere la Convenzione sui diritti umani.
Sumaya faceva parte del Caim fino a qualche mese fa, prima della candidatura nel Partito democratico alle amministrative di Milano. "Il Caim al suo interno ha molte posizioni. Davide Piccardo è il rappresentante e dovrebbe porre maggiore attenzione nella modalità delle sue esternazioni".
Nel merito, invece, Sumaya pensa che "ovviamente i golpisti sono stati arrestati perché questo succederebbe in qualsiasi paese del mondo, quello che non condivido è la sospensione degli insegnanti, dei docenti universitari e dei dipendenti pubblici che vengono allontanati senza un giusto processo. Ma al momento è difficile capire cosa sta succedendo in Turchia".
Ancora più vicina invece al pensiero espresso dai Giovani Musulmani Italiani, associazione che l'ha vista tra le sue file: "Non si sono schierati. In un primo post esprimevano felicità per il fallito golpe poiché poteva portare a una guerra civile", spiega la consigliera comunale secondo la quale "non è accettabile il comportamento di Erdogan e sono molto preoccupata".
Allo stesso tempo Abdel Qader sottolinea come sia la stessa Europa a "non avere voce" contro il presidente della Turchia: "Nemmeno l'Italia". E cioè nemmeno Matteo Renzi. "L'Unione europea potrebbe minacciare Erdogan di interrompere le trattative per l'adesione della Turchia oppure rompere accordi commerciali ma non lo sta facendo perché prevalgono interessi di altro tipo".
Una ipocrisia che rischia di rovesciarsi secondo Sumaya sui musulmani europei: "Non ha senso chiedersi perché l'Unione delle comunità islamiche non abbia ancora rilasciato una dichiarazione sulle purghe in Turchia, quando nemmeno il resto del mondo sta attivamente facendo qualcosa per fermare Erdogan".
Su Facebook la consigliera ha denunciato in queste ore le "mistificazioni" della stampa su quanto starebbe succedendo in Turchia, come l'imposizione del velo alle donne e la cancellazione del reato di pedofilia: "Sono notizie che non rispecchiano la realtà e rischiano di creare diffidenza. Erdogan certamente rappresenta una parte religiosa e il timore è quello che voglia imporre le regole islamiche a tutto il Paese, ma sbaglierebbe perché deve riconoscere i diritti delle minoranze e soprattutto processi equi contro i golpisti".

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