I COSTI PER LA RICOSTRUZIONE DEI TERREMOTI DAL 1968 AL 2012

ago 28, 2016 0 comments
 terremoti costi
Il Sole 24 Ore riepiloga oggi in una tabella i costi delle ricostruzioni dei terremoti che hanno colpito l’Italia dal 1968 al 2012. I costi sono attualizzati e i dati sono in milioni di euro. Nel dettaglio, il terremoto nel Belice è costato 9179 milioni mentre il sisma che ha colpito il Friuli Venezia Giulia ha causato danni per 18540 milioni; 52mila milioni ci sono voluti per il disastroso terremoto in Irpinia del 1980 mentre 13mila milioni è l’ammontare della ricostruzione per Marche e Umbria, Abruzzo ed Emilia Romagna.
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Il quotidiano quindi indica il modello ANAC come la via da seguire per la ricostruzione del centro Italia:
Ma cosa è la vigilanza collaborativa che l’Anac ha poi allargato dall’Expo milanese agli appalti di decine di enti pubblici, anche quelli considerati a rischio, come, per fare un esempio, Roma Capitale? L’Autorità stipula un protocollo con un ente pubblico che mette a disposizione preventivamente la documentazione relativa ai suoi appalti come bandi di gara, procedure di affidamento, capitolati. L’Anac verifica se ci sono anomalie e, se non ce ne sono, dà il via libera alla gara. Oppure, come nel caso di Roma e delle sue partecipate, fa un monitoraggio a tutto campo del sistema degli appalti per individuare eventuali patologie (nel caso in questione sono risultati, per esempio, troppi affidamenti senza gara) e propone misure per correggerle.
In questo modo l’Anac viene messo in condizione di vigilare con modalità collaborativa e al tempo stesso mette un bollino sugli appalti vigilati in modo che possano procedere più speditamente. È il successo straordinario conseguito con l’Expo, concluso nei tempi previsti, il miracolo di cui Renzi è riconoscente a Cantone. Ma quali sono gli adattamenti, non pochi, da fare al caso specifico della ricostruzione post-terremoto? «La parte dell’affidamento dell’appalto – dice Corradino – resta delicata per gli interventi pubblici, penso a scuole, ospedali e infrastrutture in primis, dove l’azione di vigilanza collaborativa sugli appalti sarà più tradizionale, secondo il modello sperimentato all’Expo e per i lavori del Giubileo, per esempio.
Ma noi potremmo avere altri due compiti innovativi, decisivi ai fini della buona riuscita della ricostruzione: evitare infiltrazioni e distorsioni nei migliaia di piccoli lavori privati, semplificando comunque e rendendo spedite al massimo le procedure per progettare e affidare i lavori; controllare che i lavori siano effettivamente eseguiti in tempi accettabili e, quindi, per esempio, che a monte arrivino nei tempi previsti i finanziamenti promessi dallo Stato».
...

NELLA FOTO: La tabella del Sole 24 Ore che riepiloga i costi delle ricostruzioni dei terremoti che hanno colpito l’Italia dal 1968 (27 agosto 2016)

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