L'imam Tareq Oubrou: “È necessario riformare l’Islam in Francia”

ago 6, 2016 0 comments
Ce que vous ne savez par sur l'Islam

Intervista a Tareq Oubrou di Philippe Rioux

Di Philippe Rioux

Tareq Oubrou, Grande imam di Bordeaux ed autore del libro «Ce que vous ne savez par sur l'islam» (Quello che non sapete dell’Islam, Ed. Fayard)

Come riformare l’Islam di Francia?
Ci vuole una teologia della secolarizzazione, un diritto secolare musulmano adattato alla laicitàfrancese. E si tratta di un lavoro fondamentale che va fatto. È un imperativo, se no  non c'è avvenire per l’Islam in Occidente, è una necessità. Ci vogliono delle istituzioni religiose musulmane capaci di integrare la diversità etnica, culturale e religiosa delle comunità. Non abbiamo ancora fatto l’esperienza del pluralismo all’interno di un sistema laico che per molti musulmani rappresenta un modo nuovo in cui praticare la propria religione.
Lei dice che si chiede all’Islam di fare quello che la Chiesa Cattolica ha fatto in diversi secoli. Lo stato deve aiutare i musulmani o devono predersi in carico da soli?
La laicità protegge lo stato dalla legge religiosa, e la religione dall’ingerenza politica. Non è dunque compito dei politici dirci la teologia, che sia moderata o meno. Il compito dei politici e dell’autorità pubblica consiste invece nel garantire l’ordine pubblico. Tutte le pratiche che non disturbano l’ordine pubblico, che non creano divisione, che non sono condannate dalla legge, devono potersi esprimere. Si può non essere d'accordo con un modo di alimentarsi, vestirsi e di vivere la propria fede, ecc. Pero è proprio in questo che consiste la grandezza della laicità: essa trascende queste discrepanze. Lo Stato non si deve immischiare negli affari interni di una religione, pretendendo dai musulmani che rivedano i loro libri sacri. Al contrario, lo Stato deve aiutare le religioni e le persone ad organizzarsi, potendo anche rivedere delle leggi a questo scopo.
È favorevole ad una riforma della legge di separazione tra le chiese e lo stato, o a un “concordato provvisorio” con l’Islam per un finanziamento pubblico delle moschee come hanno proposto alcuni?
Una soluzione da non escludere. Il politico deve assumersi il proprio ruolo legislativo. Può modificare la legge se questo può accompagnare l’integrazione dell’Islam. Concordato, revisione della legge del 1905, ecc. Ma il tutto deve passare attraverso un dibattito pubblico visto che questo riguarda tutti i cittadini.
Secondo Lei questo dibattito potrebbe permettere di mostrare che l’Islam è compatibile con la Repubblica, cosa che diversi politici contestano?
Ovviamente. L’Islam è una religione, non è un sistema politico. L’Islam viene vissuto in India, Pakistan, America. Dappertutto si adatta alle culture come lo fa il cattolicesimo. Perché questo adattamento non dovrebbe essere possibile anche in Francia? I musulmani in Francia non chiedono diritti particolari; non hanno rivendicazioni particolari; non chiedono un codice penale speciale. Non ho mai sentito cose del genere.
Lei capisce che il finanziamento straniero delle moschee crea inquietudine?
Si tratta di un falso problema. Infatti le grandi moschee sovvenzionate dai grandi stati stranieri sono tra le moschee categorizzate come moderate. Nessuno stato straniero infatti – Marocco, Algeria, Arabia Saudita, Qatar – persegue l’obiettivo di finanziare delle moschee integraliste che spronano i fedeli a violare le leggi della Repubblica Francese. Al contrario, sono le moschee piccole che spesso vengono autorizzate dai sindaci per levarsi la palla dal piede e sono poi dirette da persone radicali. Quello che conta, sono il discorso, l’insegnamento e le pratiche. Se vi sono parole omofobe, che incitano alla violenza, ecc. esse entrano nell’ambito legislativo.
È ottimista guardando al futuro?
Il 99,99 % dei musulmani desidera una vita pacifica. Siamo ostaggio di una minoranza che agisce senza rappresentare la maggioranza dei musulmani e trasmettendo una cattiva immagine dei musulmani. Rimango ottimista perché la Francia è una grande nazione. I valori della Repubblica sono talmente forti da non farsi perturbare da questi attentati.

FONTE ORIGINALE:http://www.ladepeche.fr/article/2016/08/03/2395251-reformer-l-islam-est-une-necessite.html

Tradotto da  Milena Rampoldi ميلينا رامبولدي میلنا رامپلدی Милена Рампольди
Editato da  Fausto Giudice Фаусто Джудиче فاوستو جيوديشي

VISTO SU http://www.tlaxcala-int.org/article.asp?reference=18613

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