I manuali dell'autoproclamato Stato islamico

nov 29, 2016 0 comments
Pubblichiamo un estratto di Sangue occidentale di Matteo Carnieletto e Andrea Indini, disponibile in libreria. Nel libro-inchiesta vengono spiegate le tecniche usate dai jihadisti per colpire l’Occidente.
Di Matteo Carnieletto e Andrea Indini
A marzo del 2015, la propaganda dello Stato islamico dà alle stampe un libro intitolato Come sopravvivere in Occidente. Una guida per i mujaheddin. In esso vengono spiegate le tecniche per mischiarsi agli occidentali senza essere riconosciuti. L’autore del libro è sconosciuto. Si sa solo – perché è lui stesso a dircelo nell’introduzione del libro – che studia il «jihad globale da più di dieci anni. Per questo motivo conosce i diversi gruppi jihadisti nel mondo e sa come hanno raggiunto il successo».
Ed è proprio l’anonimo jihadista a informarci su come devono agire i terroristi in Occidente. Innanzitutto devono nascondere la propria identità di estremisti: è il caso di Salah Abdeslam, che a Molenbeek frequenta bar gay e beve alcool. Lo stesso accade in Francia con Mohamed Bouhlel, bisessuale e dedito alla bella vita. Come è possibile tutto questo? «Un agente segreto – scrive l’anonimo autore di Come sopravvivere in Occidente – ha sempre due vite: una pubblica e una privata. In quella pubblica agisce normalmente, facendo le cose di tutti i giorni e comportandosi come un cittadino normale. La sua vita da agente segreto è invece totalmente diversa». L’aspirante terrorista non deve dare nell’occhio: deve rappresentare una cellula dormiente «che si attiva nel momento giusto, non appena l’Umma ne ha bisogno». I consigli dati dall’anonimo reclutatore di spie sono semplici: vestiti come loro, cambia il tuo nome, il tuo look e perfino la tua voce.
È necessario poi rompere le alleanze: «Alcune persone di diversi Paesi affermano che i musulmani hanno stretto un accordo con i non musulmani per vivere in pace e per questo sono obbligati a non attaccarli».
È fondamentale conservare la propria privacy su internet: in Isis segreto, abbiamo spiegato come i terroristi reclutano sul web. L’anonimo autore però dà importanti consigli su come non farsi identificare: cercare solamente cose normali su internet, controllare la mail, giocare online e cercare qualche ricetta. Mai cercare le parole «jihad» o «Stato islamico». Per questo tipo di ricerche c’è Tor, «un sistema di comunicazione anonima per Internet basato sulla seconda generazione del protocollo di rete di onion routing». Anche utilizzando Tor è necessario non dare mai il proprio nome né la propria mail. «Utilizza il succo di limone come inchiostro per le tue lettere private». Risulterà così invisibile a occhi indiscreti. Chi vorrà leggere il testo, dovrà semplicemente mettere una fiamma sotto il foglio. Il secondo consiglio dell’anonimo è quello di «parlare attraverso i vestiti». Se devi incontrare qualcuno coordinati in modo che sappia qual è il tuo abbigliamento. «Trova degli alleati tra coloro che si sono convertiti all’islam e che non hanno fatto sapere questo loro cambiamento».

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