Tassa unica al 15% per le imprese. La ricetta di Trump per la crescita

apr 26, 2017 0 comments
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Di Francesco Semprini


Abbattere la tassazione sulle imprese americane al 15% per accelerare la crescita, rilanciare i consumi, aumentare la base imponibile e in ultima istanza rimettere a posto i conti pubblici. È questo lo schema che Donald Trump ha in mente per fare «l’America grande di nuovo» sul fronte economico e industriale. Uno schema che non manca di sollevare obiezioni e preoccupazioni per il rischio di aggravare ulteriormente il già pronunciato indebitamento, pur di finanziare l’audace piano fiscale.  

L’ufficializzazione giungerà oggi con un annuncio con cui il Presidente intende tener fede alle promesse fatte in campagna elettorale. L’abbattimento della pressione fiscale è stato uno dei cavalli di battaglia, sul piano interno, dell’inquilino della Casa Bianca che più volte ha sottolineato come questo, unito a una semplificazione regolamentare e a una piano per le infrastrutture, siano gli strumenti in grado di «liberare» forze positive tenute prigioniere da un governo che «tartassa, complica e sperpera». L’obiettivo è creare una «flat tax», una tassa unica per tutte le aziende pari al 15%, rispetto all’attuale architettura tributaria che prevede aliquote sino al 38% a seconda della fascia di utile, da integrare con la tassazione statale e locale.  

Secondo il Joint Committee on Taxation, ovvero il comitato tributi del Congresso, l’operazione causerà un ulteriore passivo di 2 mila miliardi di dollari di deficit di bilancio nei prossimi dieci anni. E su un disavanzo pubblico che complessivamente, sfiora i 20 mila miliardi, pari al 106% del Pil. Un buco che Trump è convinto di colmare con i benefici effetti che il taglio avrà sulla crescita in senso lato. Se le imprese non sono «tartassate» sono più redditizie, assumono e investono, accrescono produttività, salari e stipendi che a loro volta generano una spinta ai consumi, la componente che incide per oltre i due terzi sul Pil Usa. Grazie anche al contestuale taglio di aliquote per le persone fisiche, che Trump in campagna elettorale aveva promesso con un’abbattimento di quella massima dal 39,6% al 33%. 

Questo permetterà di raggiungere la soglia obiettivo di crescita al 3% grazie a cui, secondo la Casa Bianca, sarà più facile sanare i conti pubblici, visto che la base imponibile si allarga e le entrate per il fisco crescono. È quello che nell’era di Ronald Reagan veniva chiamato: «Trickle-down», ovvero «teoria della goccia». L’obiezione che viene mossa è però che il taglio delle tasse da solo non è in grado di generare un aumento del Pil al 3%, ma al massimo potrebbe raddoppiarlo dall’1,6% del 2016.  

FONTE E ARTICOLO COMPLETO:Tassa unica al 15% per le imprese. La ricetta di Trump per la crescita - La Stampa

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