Assemblea Pd, Renzi proclamato segretario. Orlando: “Scissione errore, ma a Berlusconi preferisco Bersani”

mag 7, 2017 0 comments
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Matteo Renzi proclamato segretario dall’Assemblea Pd e dal palco del Marriott di Roma indica l’agenda del nuovo corso dei democratici: sostegno al governo, ma senza errori, e ripartenza dalle priorità che sono “lavoro, casa e mamme”. E la legge elettorale, ma “l’iniziativa spetta ad altri”. Di alleanze parla Andrea Orlando, che dopo la premessa sull’errore della scissione avverte così il segretario: “Caro Matteo, a Berlusconi preferisco ancora Bersani”.
Renzi a Mattarella: “Reponsabilità della legge elettorale tocca ad altri”
I lavori si sono aperti con un applauso al premier Gentiloni (a 24 ore dalle polemiche sulle dichiarazioni di sfiducia di Renzi riportate dal Corriere). La nuova assemblea si è riunita per la prima volta dopo le primarie per proclamare il segretario, eleggere il presidente e la direzione. Confermati i dati sulle primarie filtrati nei giorni scorsi: sono stati eletti 700 delegati delle liste collegate a Renzi, 88 delegati nelle liste di Emiliano e 212 nelle liste di Orlando. In assemblea nazionale 449 donne e 551 uomini. Sono i dati ufficiali del congresso Pd, letti dal capo della commissione congresso Roberto Montanari all’assemblea riunita all’Hotel Marriott.
Gli interventi di Orlando ed Emiliano
Andrea Orlando
 mette qualche punto fermo al nuovo corso del Pd uscito dalle primarie che lo hanno visto sconfitto: “La scissione è stato un errore drammatico ma tra Berlusconi e Bersani continuo a preferire Bersani. Il Pd deve prendere il 40 per cento ma non a tutti i costi: senza il centrosinistra il Pd è costretto all’alleanza con Berlusconi, dobbiamo provare a ricostruire il centrosinistra, è doloroso, faticoso ma non tutte le alleanze sono un male di per sè, lo sono state in un certa stagione ma grandi alleanze hanno aiutato a cambiare i paesi”. E qualche sassolino dalla scarpa se lo toglie: “Diciamolo con franchezza: in questi anni non è andata così come si era detto, non c’è stato un rinnovamento delle classi dirigenti, abbiamo assunto le peggiori prassi della politica, come il clientelismo ed il nepotismo, l’ idea che il consenso si costruisca con il potere. La rottamazione non ha funzionato”. 

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