Sochi, Gentiloni incontra Putin

mag 17, 2017 0 comments
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Di Fabio Martini

I cinesi e i russi hanno un debole per Paolo Gentiloni. Negli ultimi tre giorni il presidente del Consiglio ha visitato le ex patrie del comunismo, incassando inattese gratificazioni. A Pechino ancora apprezzano la partecipazione dell’allora ministro degli Esteri, unico tra gli occidentali, alle celebrazioni per i 110 anni dalla storica vittoria nella guerra contro i giapponesi. E ieri mattina il presidente cinese Xi Jinping ha fatto sapere di aver gradito assai che Gentiloni sia stato l’unico leader del G7 ad approdare a Pechino al Forum per la “Nuova Via della Seta”.  

E quanto ai russi, è significativo l’antefatto che ha preceduto l’incontro che si svolgerà oggi tra Vladimir Putin e il presidente del Consiglio italiano. Tre settimane fa gli sherpa italiani e russi avevano concordato che l’ incontro tra i due leader si svolgesse a Pechino, a margine del Forum promosso dai cinesi. Ma è stato Putin in persona a chiedere di cambiare il programma, intensificandone il significato: «Ci vediamo a Sochi». E così è stato: questa mattina l’incontro tra Putin e Gentiloni si svolgerà nella dacia sul Mar Nero, luogo di lavoro ma anche di vacanze e di delizie per zar Vladimir. Putin ha sempre tenuto agli italiani, puntualmente ricambiato.  

L’agenda dell’incontro che nei giorni scorsi i russi hanno trasmesso agli italiani è scarna ed allude a giri d’orizzonte sui massimi sistemi e approfondimenti su questioni di reciproco interesse. A cominciare dalla Libia. Da quelle parti Putin in questi anni si è visto regalare - si fa per dire - uno spazio significativo, aperto dalle “distrazioni” di Obama e dal mancato riassetto nell’area dopo le bombe franco-inglesi del 2011.  

Un ginepraio sul quale insistono tanti altri Paesi e nel quale interessi russi e italiani non sembrano combaciare. Perciò nel vertice di Sochi Gentiloni cercherà di capire come intendano procedere i russi per la Libia: meglio federale, o divisa? A Mosca come valutano la recente stretta di mano tra il generale Aftar, per un giorno senza divisa, e al Serraji, sostenuto dall’Italia? Certo, ci sarebbero anche argomenti “hard”, come le ipotizzate interferenze russe nelle vicende politiche italiane, a sostegno dei “guastatori” dell’ordine costituito, i Cinque Stelle. Gentiloni ne chiederà conto? Putin risponderà?  

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