Caldo record, 52 gradi percepiti a Caserta, 51 a Ferrara

ago 4, 2017 0 comments
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Di Gianni Carotenuto

L'Italia nella morsa del caldo. Sembra una frase fatta, lo sarà anche, ma l'afa eccezionale che sta colpendo in queste ore la penisola ha fatto schizzare le temperature, almeno quelle percepite, a quote mai viste.
È Grazzanise, località in provincia di Caserta ad avere la poco invidiabile palma di città più calda d'Italia: 52 i gradi percepiti, uno in più di Ferrara e tre in più di Ginosa di Puglia e Guidonia, "fermi" a quota 49. Ma è tutta l'Italia a soffrire questa ondata di caldo eccezionale.

L'afa di questi giorni è una delle più gravi dal 1830, quando cominciarono le rilevazioni delle temperature. Oggi a Grazzanise si è arrivati a 52 gradi percepiti. Paradossalmente una buona notizia per i cittadini del Comune del casertano, dopo i 55 percepiti ieri.
Ma il caldo è esteso anche al Nord Italia, tanto che a Ferrara si è arrivati a 51 gradi, con la città estense tallonata da Marina di Ginosa in Puglia e la cittadina laziale di Guidonia, entrambe a quota 49 gradi. Tuttavia, la sensazione di caldo opprimente tormenta anche gli abitanti di Capo Carbonara in Sardegna e Frosinone, dove si percepiscono 47 gradi.
Per quanto riguarda le città capoluogo, la più calda in assoluto è Bologna con 45 gradi avvertiti. Seguono Napoli (43), Roma (42) e Firenze (41), mentre chiudono questa poco invidiata classifica Milano e Torino con 40 gradi percepiti.
Si tratta di un'ondata di caldo con pochi precedenti. Dal 1830 a oggi, soltanto tre volte si sono registrate a inizio agosto temperature così alte tra percepite ed effettive: 1983, 2003 e 2013. Secondo le stime degli esperti, la giornata più calda sarà venerdì 4 agosto.
Secondo il meteorologo e climatologo Luca Lombroso dell'Università di Modena e Reggio Emilia, "poco importa anche se saranno battuti o meno i record, la sostanza è - chiarisce - che l'ondata di caldo in corso è, semmai ce ne fosse bisogno, l'ennesima conferma che non siamo di fronte a una situazione eccezionale ma a una 'nuova normalità' con cui dovremo fare i conti a seguito dei cambiamenti climatici", le parole del professore.

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